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Italy Yearbook - 2008

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Annuario statistico italiano <strong>2008</strong><br />

Figura 21.2<br />

Spesa per R&S intra-muros per settore d’esecuzione e di finanziamento - Anno 2005<br />

(composizioni percentuali)<br />

100<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

94,5<br />

90,8<br />

76,8<br />

41,3<br />

43,9<br />

11,0 12,1<br />

7,1 7,2<br />

2,4 4,4<br />

1,4 3,1<br />

0,1 0,0 0,5 2,1 0,3<br />

0,9 0,0<br />

Imprese Istituzioni private nonprofit Istituzioni pubbliche Università<br />

Istituzioni pubbliche Imprese Soggetti e organismi privati italiani Estero Università<br />

I flussi di finanziamento sono caratterizzati da relativa stabilità: il 76,8<br />

per cento della spesa delle imprese è finanziato dalle imprese stesse, mentre<br />

viene pagato con risorse pubbliche il 90,8 per cento della ricerca delle istituzioni<br />

pubbliche e il 94,5 per cento della ricerca universitaria.<br />

Restano, quindi, assai limitati i flussi di risorse tra settore pubblico e settore<br />

privato in senso ampio. Infatti, nel 2005 il settore delle imprese ha finanziato<br />

solo il 2,4 per cento della R&S intra-muros svolta nel settore delle<br />

istituzioni pubbliche che, a sua volta, ha finanziato solo l’11,0 per cento della<br />

R&S intra-muros svolta dalle imprese.<br />

Anche il finanziamento alla ricerca proveniente da fonti estere (compresa<br />

la Commissione europea) appare contenuto: rappresenta il 12,1 per cento della<br />

spesa per R&S intra-muros delle imprese, il 7,2 per cento della spesa per<br />

R&S delle istituzioni nonprofit, il 4,4 per cento di quella delle istituzioni pubbliche<br />

e il 3,1 di quella delle università (Figura 21.2 e Tavola 21.3).<br />

Ricerca di base e<br />

ricerca applicata<br />

La distribuzione della spesa per R&S tra le diverse tipologie dell’attività di ricerca<br />

4 può tenere conto, a partire dal 2005, anche dell’attività di R&S universitaria<br />

per cui è stato stimato il dettaglio tra ricerca di base, ricerca applicata<br />

e sviluppo sperimentale (Figura 21.3 e Tavola 21.4).<br />

Per quanto riguarda la percentuale di spesa dedicata alle diverse tipologie<br />

di ricerca da parte dei settori delle imprese, delle istituzioni nonprofit e delle<br />

istituzioni pubbliche si deve rilevare una continuità con i dati degli anni precedenti.<br />

Le imprese si confermano, così, orientate verso le attività di ricerca<br />

applicata e di sviluppo sperimentale, mentre solo il 5,6 per cento della spesa<br />

è destinato alla ricerca di base. Il settore pubblico, tradizionalmente impegnato<br />

in attività di ricerca non finalizzate, ha investito nel 2005 il 53,8 per<br />

cento della propria spesa per R&S nella ricerca applicata continuando a comprimere<br />

le risorse destinate alla ricerca di base e allo sviluppo sperimentale.<br />

4 La R&S viene tradizionalmente distinta in tre tipologie, in base alle definizioni contenute nel “Manuale di Frascati”:<br />

- la ricerca di base: lavoro sperimentale o teorico intrapreso principalmente per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti dei<br />

fenomeni e dei fatti osservabili, non finalizzato a una specifica applicazione o utilizzazione;<br />

- la ricerca applicata: lavoro originale intrapreso al fine di acquisire nuove conoscenze e finalizzato principalmente a una pratica<br />

e specifica applicazione;<br />

- lo sviluppo sperimentale: lavoro sistematico basato sulle conoscenze esistenti acquisite attraverso la ricerca e l’esperienza pratica,<br />

condotto al fine di completare, sviluppare o migliorare materiali, prodotti e processi produttivi, sistemi e servizi.<br />

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