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Italy Yearbook - 2008

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1. Ambiente e territorio<br />

Italia superano l’88 per cento. Nel 1998 tali valori erano rispettivamente pari<br />

al 47,2 per cento e all’83,4 per cento.<br />

Per contro, nel periodo 1998-2006, diminuisce il contributo della produzione<br />

totale di energia al soddisfacimento del fabbisogno complessivo passando<br />

dal 54,6 per cento al 47,7 per cento nei paesi dell’Ue27 e dal 17,8 per cento al<br />

14,5 per cento in Italia.<br />

Si discosta dalla situazione media europea il Regno Unito, in cui nel<br />

2006 la produzione nazionale copre oltre l’80 per cento del fabbisogno e le<br />

importazioni si attestano intorno al 20 per cento. Rispetto al 1998, comunque,<br />

anche la produzione di questo paese si segnala in diminuzione e il saldo<br />

netto delle importazioni, che fino al 2003 ha assunto un segno negativo,<br />

diventa positivo a partire dal 2004 presentando un andamento crescente fino<br />

al 2006.<br />

Con riferimento ai consumi energetici finali si rileva, rispetto al 1998, un<br />

incremento del 5,9 per cento nell’area Ue27. Si collocano al di sotto di questo<br />

valore la Francia (3,4 per cento) e il Regno Unito (1,4 cento) e al di sopra l’Italia<br />

(9,9 per cento); in Germania, rispetto al 1998 si è rilevata una diminuzione<br />

dello 0,2 per cento.<br />

L’intensità energetica primaria (cioè il rapporto tra l’offerta totale di energia<br />

primaria e il prodotto interno lordo, espresso in euro con anno base 1995)<br />

assume un andamento decrescente in tutte le aree considerate, nel periodo<br />

esaminato.<br />

Controlli ambientali<br />

e valutazioni<br />

delle famiglie<br />

Il rispetto della normativa rappresenta un elemento determinante per la tutela<br />

dell’ambiente: in tale ambito la tavola 1.19 presenta i dati relativi ai<br />

controlli effettuati dal Comando dei carabinieri per la tutela dell’ambiente,<br />

posto alle dipendenze del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio<br />

e del mare, che svolge attività di vigilanza, prevenzione e repressione e di polizia<br />

giudiziaria in materia ambientale in settori quali l’abusivismo edilizio,<br />

l’inquinamento atmosferico, idrico, paesaggistico ambientale, acustico, del<br />

suolo ed elettromagnetico, il rischio di incidente rilevante negli impianti industriali<br />

eccetera.<br />

Con riferimento alle violazioni di legge compiute in campo ambientale, la<br />

tavola fornisce il valore degli importi delle contravvenzioni e dei sequestri, il<br />

numero dei controlli effettuati, i riscontri di non conformità alla normativa<br />

ambientale e l’incidenza degli arresti sulle persone segnalate.<br />

Per il 2007 si rileva un valore di oltre 14 milioni di euro di contravvenzioni<br />

comminate ai trasgressori di leggi ambientali, in decremento del 65 per cento<br />

rispetto al 2006, anno in cui il valore delle contravvenzioni registra un picco<br />

di notevole entità (toccando i 41 milioni di euro), ma in crescita del 6,3 per<br />

cento rispetto al 2005.<br />

Gli importi dei sequestri, che incidono nel 2007 soprattutto nel settore<br />

dell’inquinamento del suolo (con 342 milioni di euro), subiscono un decremento<br />

del 33,2 per cento rispetto all’anno precedente e del 4,3 per cento rispetto<br />

al 2005.<br />

Sempre nel 2007, su 6.953 controlli dei carabinieri in tutto il territorio<br />

nazionale, nel 37 per cento dei casi è stata riscontrata una situazione di non<br />

conformità alla normativa vigente; nel 2006, su oltre 9 mila controlli effettuati,<br />

la stessa percentuale risulta lievemente inferiore (30,3 per cento); il numero<br />

dei controlli è tuttavia in progressiva diminuzione negli ultimi anni. Nel<br />

2007 si segnala inoltre il 4,8 per cento di arresti su circa 3.000 persone segnalate<br />

(-6,5 per cento di arresti dal 2005).<br />

I risultati dell’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”<br />

<strong>2008</strong> mostrano come i problemi maggiormente sentiti dalle famiglie<br />

nella zona in cui abitano sono il traffico (45,6 per cento), l’inquinamento dell’aria<br />

(41,4 per cento), la difficoltà di parcheggio (39,3 per cento), il rischio di<br />

criminalità (36,8 per cento), il rumore (36,0 per cento), il non fidarsi a bere acqua<br />

dal rubinetto (32,8 per cento), la sporcizia nelle strade (29,4 per cento) e<br />

la difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (29,4 per cento), mentre l’ir-<br />

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