Italy Yearbook - 2008

16. Commercio interno
Gli ipermercati, che rappresentano la forma di vendita non specializzata
di dimensioni maggiori, in termini sia di addetti per impresa sia di superficie
di vendita, hanno segnato un incremento identico a quello del totale delle
vendite (+0,5 per cento).
Per il 2007 si è confermata la relazione positiva tra dimensione aziendale
delle imprese del commercio al dettaglio e dinamica del valore delle vendite
delle stesse (Figura 16.5); a fronte di una sostanziale stabilità del valore delle
vendite per le imprese fino a due addetti, si sono registrati incrementi progressivamente
più marcati al crescere della classe dimensionale, fino all’1,4
per cento per le imprese con almeno 20 addetti.
Figura 16.5
Indici del valore delle vendite a prezzi correnti delle imprese del commercio al dettaglio
in sede fissa per classe di addetti. Base 2000=100 - Anni 2006-2007
(variazioni percentuali)
3
2
1
0
-1
-2
-3
Fino a 2 3-5 6-9 10-19 20 e oltre Totale imprese
2006/2005 2007/2006
Figura 16.6
Indici del valore delle vendite a prezzi correnti delle imprese del commercio al
dettaglio in sede fissa per area geografica. Base 2000=100 - Anni 2006-2007
(variazioni percentuali)
2,0
1,5
1,0
0,5
0,0
-0,5
Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Italia
2006/2005 2007/2006
Gli indici delle vendite relativi alle ripartizioni territoriali (Nord-est,
Nord-ovest, Centro, Mezzogiorno) hanno messo in evidenza una crescita dello
0,9 per cento per il Nord e una variazione pressoché nulla nelle ripartizioni
del Centro e del Mezzogiorno.
Per quanto riguarda l’andamento del fatturato del commercio all’ingrosso
e degli intermediari del commercio (Tavola 16.6), nel 2007 si è registrata, rispetto
all’anno precedente, una crescita complessiva del 3,1 per cento, con un
aumento rilevante nel comparto delle materie prime agricole e animali vivi
(+7,5 per cento), e incrementi significativi nei comparti relativi agli altri prodotti
(+4,2 per cento) e ai macchinari e attrezzature (+3,6 per cento). L’aumento
più contenuto ha riguardato, invece, il comparto degli altri beni di consumo
finale (+1,7 per cento).
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