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Italy Yearbook - 2008

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26. Censimenti<br />

Per saperne di più...<br />

ISTAT. 5° Censimento generale<br />

dell’agricoltura:<br />

22 ottobre 2000.<br />

Volume tematico -<br />

La zootecnia in Italia.<br />

Roma, 2004.<br />

ISTAT. 5° Censimento generale<br />

dell’agricoltura:<br />

22 ottobre 2000.<br />

Volume tematico -<br />

Le imprese agricole.<br />

Roma, 2004.<br />

ISTAT. 5° Censimento generale<br />

dell’agricoltura:<br />

22 ottobre 2000.<br />

Volume tematico -<br />

La donna in agricoltura.<br />

Roma, 2004.<br />

ISTAT. 5° Censimento generale<br />

dell’agricoltura:<br />

22 ottobre 2000.<br />

Volume tematico -<br />

La coltivazione della vite -<br />

Volume I -<br />

Caratteristiche generali.<br />

Roma, 2004.<br />

ISTAT. 5° Censimento generale<br />

dell’agricoltura:<br />

22 ottobre 2000.<br />

Volume tematico -<br />

La coltivazione della vite -<br />

Volume II - Vitigni.<br />

Roma, 2004.<br />

ISTAT. 5° Censimento generale<br />

dell’agricoltura:<br />

22 ottobre 2000.<br />

Volume tematico -<br />

Le infrastrutture<br />

delle aziende agricole.<br />

Roma, 2004.<br />

ISTAT. Datawarehouse<br />

online DwCis.<br />

http://www.istat.it.<br />

oppure<br />

http://www.censimenti.istat.it.<br />

mente da impianti e attrezzature varie in cui si attua la produzione agraria,<br />

forestale o zootecnica ad opera di un conduttore, e cioè persona fisica, società<br />

o ente, che ne sopporta il rischio sia da solo (conduttore coltivatore o conduttore<br />

con salariati e/o compartecipanti), sia in forma associata.<br />

Per individuare le aziende presenti sul territorio di ciascun comune e massimizzare<br />

la copertura della rilevazione, nel primo semestre del 2000 si sono<br />

svolte le operazioni di aggiornamento degli elenchi comunali delle aziende<br />

agricole. Tali elenchi, compilati dall’Istat sulla base del Censimento del 1990<br />

e degli archivi amministrativi disponibili, sono stati inviati ai Comuni che dovevano<br />

confermare le aziende ancora esistenti, depennare le cessate e aggiungere<br />

quelle di nuova costituzione. Sulla base degli elenchi aggiornati è<br />

poi iniziata in ottobre la distribuzione dei questionari, che sono stati compilati<br />

dai rilevatori mediante interviste dirette ai conduttori di azienda.<br />

Il 5° Censimento dell’agricoltura si è svolto grazie a un’organizzazione<br />

complessa che ha coinvolto diverse amministrazioni pubbliche e in primo luogo<br />

le Regioni, rappresentando un’importante occasione di crescita per il Sistema<br />

statistico nazionale. Le Regioni hanno operato come organi censuari<br />

costituendo propri uffici di censimento e commissioni tecniche. Il loro ruolo è<br />

stato sancito da un protocollo di intesa stipulato tra l’Istat e la Conferenza dei<br />

presidenti delle regioni e delle province autonome, che prevedeva la redazione<br />

di “piani di censimento” regionali, in base ai quali è stato possibile adattare<br />

la rilevazione alle specificità delle diverse realtà territoriali, nel rispetto<br />

del quadro organizzativo e metodologico fissato dal “piano generale di censimento”<br />

redatto dall’Istat.<br />

Accanto alle Regioni hanno operato molti altri enti. A livello nazionale,<br />

l’Ufficio di statistica di Unioncamere ha coordinato l’attività degli uffici di<br />

censimento provinciali (Ucp) costituiti presso le camere di commercio che<br />

hanno svolto attività di monitoraggio della rilevazione e provveduto alla registrazione<br />

dei riepiloghi comunali dai quali sono stati desunti i risultati provvisori<br />

diffusi a giugno 2001. Gli uffici regionali dell’Istat e i servizi di statistica<br />

delle province autonome di Trento e Bolzano hanno svolto il ruolo di presidi<br />

tecnico-organizzativi, coordinando l’attività degli organi di livello locale. I<br />

referenti provinciali dell’Istat hanno collaborato con gli Ucp, ai quali sono stati<br />

affidati compiti di monitoraggio e attraverso i coordinatori provinciali di<br />

assistenza tecnica agli uffici di censimento comunali. Questi ultimi hanno costituito<br />

la base della struttura organizzativa, raggiungendo capillarmente<br />

tutte le aziende agricole con il compito di svolgere l’aggiornamento preliminare<br />

degli elenchi, coordinare e controllare il lavoro dei rilevatori nella fase di<br />

raccolta dei dati e quindi raccogliere e revisionare i questionari di azienda.<br />

A ciascuno degli oltre 9.100 responsabili e coordinatori comunali sono stati<br />

assegnati in media tre rilevatori, a ciascuno dei quali sono state assegnate a<br />

sua volta circa 100 aziende agricole.<br />

A partire da giugno 2001, l’Istat ha effettuato registrazione, controllo e validazione<br />

delle informazioni contenute nei questionari di rilevazione. Le tavole<br />

statistiche dei dati definitivi sono diffuse nei tradizionali fascicoli nazionali,<br />

regionali e provinciali e sono anche consultabili nel datawarehouse appositamente<br />

predisposto e accessibile dagli utenti via Internet attraverso il portale<br />

dell’Istat (www.istat.it).<br />

Nel 2000 sono state censite 2.594.825 aziende agricole, forestali e zootecniche,<br />

con una diminuzione di 428.519 unità rispetto alla situazione accertata<br />

con il precedente Censimento agricolo del 1990. Rispetto alla tendenza nazionale,<br />

che ha visto una diminuzione delle aziende agricole pari al 14,2 per<br />

cento, i dati per ripartizione geografica e per regione mostrano variazioni di<br />

entità piuttosto differenziata. In particolare, la diminuzione del numero di<br />

aziende è stata assai più cospicua di quella media nazionale nelle regioni settentrionali<br />

e ha raggiunto il massimo in Lombardia (-43,4 per cento). La diminuzione<br />

ha valori superiori al 33,0 per cento anche in Friuli-Venezia Giulia<br />

(-39,6 per cento), Liguria (-38,9 per cento) e Piemonte (-37,7 per cento).<br />

Meno pronunciata è stata la diminuzione in Veneto (-15,0 per cento) e nelle<br />

province autonome di Trento e Bolzano, dove i tassi di variazione si sono man-<br />

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