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Italy Yearbook - 2008

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Glossario<br />

Raccolta differenziata<br />

Rifiuti speciali<br />

Rifiuti urbani<br />

Rifiuto<br />

Sezione di censimento<br />

Sistema di proiezione<br />

Sistema di riferimento<br />

La raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee<br />

compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclo e al recupero di<br />

materia. La frazione organica umida è raccolta separatamente o con contenitori a<br />

svuotamento riutilizzabili o con sacchetti biodegradabili certificati. (Direttive<br />

n. 91/156/Cee sui rifiuti, n. 91/689/Cee sui rifiuti pericolosi e n. 94/62/Ce sugli<br />

imballaggi e sui rifiuti di imballaggio, decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006,<br />

decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio <strong>2008</strong>)<br />

Sono rifiuti speciali: a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali; b) i rifiuti<br />

derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che<br />

derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall’articolo 186 del<br />

decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006; c) i rifiuti da lavorazioni industriali, fatto<br />

salvo quanto previsto dall’art. 185, comma 1, lettera i; d) i rifiuti da lavorazioni<br />

artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i<br />

rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti<br />

dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle<br />

acque reflue e da abbattimento di fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i) i<br />

macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; l) i veicoli a motore, rimorchi<br />

e simili fuori uso e loro parti; m) il combustibile derivato da rifiuti; n) i rifiuti<br />

derivanti dalle attività di selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani. (Direttive<br />

n. 91/156/Cee sui rifiuti, n. 91/689/Cee sui rifiuti pericolosi e n. 94/62/Ce sugli<br />

imballaggi e sui rifiuti di imballaggio, decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006)<br />

Sono rifiuti urbani: a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e<br />

luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali<br />

e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani<br />

per qualità e quantità, ai sensi dell’articolo 198 comma 2, lettera g del decreto<br />

legislativo n. 152 del 3 aprile 2006; c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle<br />

strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree<br />

pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle<br />

spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua; e) i rifiuti vegetali<br />

provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti<br />

provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da<br />

attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e); g) i rifiuti domestici,<br />

anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione.<br />

(Direttive n. 91/156/Cee sui rifiuti, n. 91/689/Cee sui rifiuti pericolosi e n. 94/62/Ce<br />

sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio, decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006)<br />

Qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’allegato A<br />

alla parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, e di cui il detentore<br />

si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi. (Direttive n. 91/156/Cee sui<br />

rifiuti, n. 91/689/Cee sui rifiuti pericolosi e n. 94/62/Ce sugli imballaggi e sui<br />

rifiuti di imballaggio, decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006)<br />

La porzione del territorio comunale delimitata da evidenti elementi “fisici” come<br />

strade, ferrovie, corsi d’acqua eccetera, definita al fine di far riconoscere<br />

chiaramente al rilevatore la zona a lui assegnata. La sezione di censimento<br />

assume particolare importanza come unità territoriale minima. Per soddisfare le<br />

esigenze conoscitive sulle località abitate, o sulle aree subcomunali quali le<br />

circoscrizioni, i quartieri eccetera, o su altre aree di interesse statistico, deve<br />

essere possibile infatti ottenere queste stesse aree come somma di unità<br />

territoriali minime ovvero di sezioni di censimento.<br />

Il procedimento utilizzato per rappresentare la superficie terrestre in prima<br />

approssimazione equiparabile a una sfera, su un piano. In tale proiezione si possono<br />

mantenere inalterate alcune caratteristiche geometriche. Si hanno così: proiezioni<br />

isogone, che mantengono inalterati gli angoli (ad esempio le rappresentazioni di<br />

Gauss-Boaga o Utm); equivalenti, che mantengono inalterate le superfici (ad<br />

esempio la proiezione di Sanson-Flamsteed). Vi sono altre proiezioni, afilattiche, che<br />

alterano tutti gli elementi ma di quantità piccole cosicché si prestano bene a diverse<br />

applicazioni (ad esempio la proiezione Cassini-Soldner utilizzata dal catasto<br />

italiano). Una proiezione cartografica può anche essere ottenuta rettificando sul<br />

piano una superficie, cilindrica o conica, su cui sono preventivamente proiettati i<br />

punti della superficie terrestre. Si hanno così proiezioni cilindriche (Mercatore) o<br />

coniche (Lambert).<br />

Il sistema utilizzato per associare, a ciascun punto della superficie terrestre o di una<br />

rappresentazione cartografica, una coppia di coordinate. Nel primo caso si hanno<br />

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