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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 56.pdf - Bibliotheca ...

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2o6<br />

RAV<br />

cono che assunse la porpora imperiale in<br />

presenza de'senalori. ValenliniaiioIH nel<br />

42G per espugnare i barbari cbe devastavano<br />

Inghilterra, mandò in Francia il<br />

ravennate Gallione <strong>di</strong> gran valore, che es-<br />

sendosi portato egregiamente, Io spe<strong>di</strong><br />

controBonifacio conte d'Afi ica per richiamarlo<br />

a soggezione ; restando <strong>di</strong>sfatto, ri-<br />

paiò i danni cogli aiuti del valoroso Si-<br />

lulfo con compiuta vittoria. Valenliniano<br />

HI <strong>di</strong>chiarò Ravenna, dopo Roma, capo<br />

d'Italia; nel ^"ìS pubblicò in Ravenna<br />

molti e<strong>di</strong>tti e ricevè in grazia Bonifacio;<br />

e nel 437 effettuò il suo matrimonio con<br />

Eudossia con gran pompa. Attila re degli<br />

unni nel 444 minacciò Valenliniano 111,<br />

the per pacificarlo gì' inviò Carpigliene<br />

e Cassiodoro avo <strong>di</strong> Cassiodoro senatore<br />

ravennate. iSel 449 ''''"P^*'^lore colla<br />

madre e la moglie si condusse in Roma,<br />

morendovi Galla Placi<strong>di</strong>a nel 4^o cir-<br />

ca, e secondo la sua <strong>di</strong>sposizione il cor-<br />

po fu trasportato a Ravenna. Devastando<br />

Italia Attila e Odoacre cogli unni,<br />

eruli ed altri barbari, <strong>di</strong>versi popoli ri-<br />

fugiandosi nell'isole e lagune dell'Adriatico<br />

<strong>di</strong>erono origine a Venezia: nel 4^3<br />

Attila allettato dall' importanza e bel-<br />

lezza <strong>di</strong> Bavenna l'asse<strong>di</strong>ò e voleva met-<br />

terla a ferro e fuoco, quando l'arcivesco-<br />

vo Giovanni 2.° pontificalmente vestito<br />

con tutto il clero si portò ad implorare<br />

grazia pei citta<strong>di</strong>ni; la maestà del prelato<br />

impose al re, che si contentò <strong>di</strong> passar per<br />

la città senza offesa d'alcuno, purché i ra-<br />

vennati in segno <strong>di</strong> soggezione gettassero<br />

a terra le porle e un tratto <strong>di</strong> mura, il<br />

che fu eseguito. La storia rimprovera al-<br />

la piissima Galla Placi<strong>di</strong>a che per conser-<br />

varsi nel potere o perchè ne conoscesse<br />

non adatto il figlio, poco curò l'istruzione<br />

<strong>di</strong> Valenliniano HI e lo lasciò in preda<br />

ai piaceri. Dopo la sua morte rimasto sot-<br />

to la <strong>di</strong>pendenza del celebre Ezio, il cui<br />

valore avea salvato l'impero dai barba-<br />

ri, l'imperatore in Roma passava vita ver-<br />

gognosa, ed il reo amore concepito per<br />

l'avvenente moglie del patrizio romano<br />

RAV<br />

Petronio Massimo cagionò la sua per<strong>di</strong>la,<br />

avendola violata per forza. Valenliniano<br />

III uccise poi Ezio, ed allora il <strong>di</strong>spregio<br />

de'romani si converti in abborrimento;<br />

profittando l'orteso Petronio Massimo <strong>di</strong><br />

tale <strong>di</strong>sposizione, a'27 marzo ^55 lo fece<br />

trucidare nel Campo Marzio, sfogando la<br />

sua vendetta. Con esso terminò la stirpe<br />

<strong>di</strong> Teodosio I,egli successe Petronio Mas-<br />

simo che sposò la vedova Eudossia: que-<br />

sta si ven<strong>di</strong>cò con chiamare dall'Afrida in<br />

Roma Genserico re de' vandali, per cui<br />

fuggendo Petronio Massimo, fu fatto in<br />

pezzi dagli ufiiziali <strong>di</strong> Eudossia agli i i<br />

giugno e gettato nel Tevere, i vandali sac-<br />

cheggiando Roma. Divenne imperatore<br />

Avito, che dopo i8 mesi ab<strong>di</strong>cò l'impero<br />

nel iSy per la fazione <strong>di</strong> Ricimero gene-<br />

rale romano e nipote <strong>di</strong> Valila re dei go-<br />

ti, il quale sdegnando uno scettro <strong>di</strong> cui<br />

poteva impadronirsi, dal senato e milizia<br />

ravennate il i." aprile fece proclamare<br />

in Ravenna Majorano suo commilitone.<br />

Ricimero nella Campania fugò i vandali<br />

conislrage, e Majorano nel 4^19 sconfisse<br />

Teodorico re de'goli e lo costrinse 'alla<br />

pace. Essendosi posto in cuore la rovina<br />

de'vandali, e per altre azioni gloriose <strong>di</strong>-<br />

mostrandosi degno <strong>di</strong> rialzare il trono dei<br />

Cesari, con emanare leggi savissime, e<br />

affidando il governo delle provincie a uo-<br />

mini commendevoli per talento e probi-<br />

tà, ingelosì Ricimero, il qnale non cer-<br />

cava che schiavi per dominarli, e profit-<br />

tando del cre<strong>di</strong>lo che godeva lo fece ar-<br />

restare e morire a'y settembre 461 in<br />

Ravenna. Dopo un interregno <strong>di</strong> alcuni<br />

mesi, Ricimero consenti che a' ig novembre<br />

si proclamasse imperatore in Raven-<br />

na Severo III o Severiano <strong>di</strong> Lucania,<br />

inetto, dalle legioni d'Illiria, per cui sotto<br />

<strong>di</strong> lui Pvicimero fu realmente il capo del-<br />

l'impero, ed esercitò specialmente in I-<br />

talia un'autorità in<strong>di</strong>pendente. Rilegalo<br />

Severo nel palazzo <strong>di</strong> Roma, mentie i<br />

barbari per lutto facevano devastazioni,<br />

prelu<strong>di</strong>o dello smembramento dell'im-<br />

pero, mori a'i5 agosto 4640 4^^- ^^^^'

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