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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 56.pdf - Bibliotheca ...

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2 10<br />

K A V<br />

\e per ramrainislrazione civile e milita-<br />

re, e degli uflìziali per rendere giustizia.<br />

Siccome Narsete acremente <strong>di</strong>sgustato<br />

dalla corte imperiale, per ven<strong>di</strong>carsi avea<br />

chiamato in Italia Alboino re de'Lo«go-<br />

bdr<strong>di</strong> {F''.),e sentendo Longino <strong>di</strong>esi av-<br />

vicinava con numeroso esercito, cinse Ce-<br />

sarea <strong>di</strong> mura e vi pose grossa armata.<br />

Rapi<strong>di</strong> ed eslesi furono i conquisti, come<br />

descrissi nel citato articolo, facendo Al-<br />

boino sua capitale Pavia (^.): Roma e<br />

il suo ducato, varie città marittime e l'E-<br />

sarcato <strong>di</strong> Ravenna si sostennero; cos'i eb-<br />

be principio il regno longobar<strong>di</strong>co o <strong>di</strong><br />

Lombar<strong>di</strong>a [i^^.), e venne proclamato re<br />

d'Italia il conquistatore Alboino. Nel 573<br />

fu fatto uccidere dalla moglie Rosmuuda<br />

che si sposò aEIraigiso. Portatasi in Ravenna<br />

con questi e la figlia Àlbìsinda,Lon-<br />

gino se ne invaghì e voleva sposarla, on-<br />

de Rosmunda <strong>di</strong>e il veleno a Elmigiso,<br />

il quale essendosi accorto <strong>di</strong> averlo be-<br />

vuto forzò la moglie a bevere il restante<br />

e morirono ambedue. Il possente longobardo<br />

Feroaldo 1 duca <strong>di</strong> Spoleto non<br />

osando assalire Ravenna, tanto pel silo<br />

forte che pel grosso presi<strong>di</strong>o che la <strong>di</strong>fen-<br />

deva, nel 577 tentò <strong>di</strong> espugnare Classe<br />

e la prese nell'anno seguente, donde <strong>di</strong><br />

continuo travagliò Ravenna, devastando<br />

tutto il paese circostante. Onorato raven-<br />

nate vedendo in pericolo la patria, si adoprò<br />

coll'imperatore Maurizio che levasse<br />

Longino e gli sostituisse Smaragdo<br />

patrizio peritissimo della guerra, che ve-<br />

nuto nel 583 in Ravenna frenò 1' ar<strong>di</strong>-<br />

re de* longobar<strong>di</strong> con sanguinose bat-<br />

taglie , e aiutato dai veneziani ricuperò<br />

Classe. A questo esarca si rivolse Papa<br />

Pelagio li perchè costringesse i vesco-<br />

vi del patriarcato d'Aquileia a desistere<br />

dal sostenere i condannali Tre Capitoli<br />

(V.), essendo allora patriarca Elia o il<br />

ravennate Severo, istigati da Giovanni<br />

3.° arcivescovo <strong>di</strong> Ravemia, che inorgo-<br />

glito delle molte prerogative <strong>di</strong> sua chie-<br />

sa, peli. "si era <strong>di</strong>staccalo dalla s. Sede:<br />

Smaragdo, con uu unno <strong>di</strong> carcere iuRa-<br />

RAV<br />

vcnna, costrinse Severo e 3 altri vescovi<br />

ad abbandonar loscisma, i quali in appa-<br />

renza abiurarono l'errore, e Papa s. Gre-<br />

gorio 1 ottenne altrettanto dall'arcive-<br />

scovo. Dall''epistole <strong>di</strong> questo Papa si ri-<br />

leva che tra' 23 Patrimoni della chiesa<br />

romana [F^.)evavi pure quello <strong>di</strong> Raven-<br />

na, cioè una massa <strong>di</strong> beni o possessioni<br />

poste nel suo territorio, amministrate da<br />

un <strong>di</strong>fensore o rettore. Nel 588 o 590 iu<br />

Ravenna si recò il nuovo esarca Romano<br />

patrizio, col quale s. Gregorio I paci-<br />

ficò Agilulfo re de'Iongobar<strong>di</strong>, cessando<br />

la guerra accesa tra loro con danno dei<br />

popoli dell'Esarcato. Morto Romano nel<br />

597,<br />

gli successe nel 598 l'esarca Calli<br />

nico patrizio. Nel 60 i la peste travagliò<br />

grandemente Ravenna; non pertanto l'e-<br />

sarca si portò coU'esercilo in Roma e fece<br />

prigioni la figlia <strong>di</strong> Agilulfo col marito<br />

Godescalco; ad istanza de'popoli fu le-<br />

vato, e nel 602 ritornò in Ravenna l'e-<br />

sarca Smaragdo e fu coronato; ma prima<br />

del suo arrivo il territorio era stato<br />

saccheggiato da Ariulfo duca <strong>di</strong> Spoleto,<br />

perciò Smaragdo per liberarsi da ogni<br />

vessazione rinnovò la pace con Agilulfo,<br />

e restituì la figlia col marito e la città <strong>di</strong><br />

Parma. Applicato l'esarcaal buon governo<br />

dell'Esarcato, cinse <strong>di</strong> mura Ferrara<br />

e Argenta. Nel 611 fu fatto esarca Le-<br />

migio patrizio, che governò con orgoglio<br />

e volle esigere con vessazioni nuovi tributi,<br />

per cui nel 61 5 0616 in un moto<br />

se<strong>di</strong>zioso fu ucciso dai ravennati insieme<br />

alla moglie ed ai suoi giu<strong>di</strong>ci. L'impe-<br />

ratore Eraclio mandò per esarca l'eunu-<br />

co Eleutero patrizio, il quale si ribellò<br />

<strong>di</strong>chiarandosi re d'Italia, ma fu trucida-<br />

to dalla milizia ravennate nel 619, che<br />

dopo averlo proclamato detestò la fello-<br />

nia. Gli fu sostituito Isacio o Isacco patrizio,<br />

che nel 625 trovandosi in Roma<br />

per l'imperatore ratificò l'elezione <strong>di</strong> Papa<br />

Onorio I per l'invalso abuso. Nel 63o<br />

fu ucciso in Ravenna Tato duca <strong>di</strong> To-<br />

scana, che l'esarca avea chiamato per u-<br />

nirsì a combattere Ariovaldo re de'lon-<br />

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