capitolo settimo la ricostruzione delle cause della morte ... - Kataweb
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circoscritto spazialmente, non sia nel contesto di una devastazione, di danno diffuso<br />
del viscere cardiaco, il fatto che l ispezione esterna del cuore è documentata da<br />
una foto, che a mio parere è tecnicamente buona, del viscere cardiaco dall esterno,<br />
non fa vedere nul<strong>la</strong> di contusivo, il fatto che chi ha fatto il rilievo autoptico, chi si è<br />
cimentato direttamente con quelle immagini, esclude ragionevolmente l ipotesi<br />
dell ematoma , assumendo trattarsi di fenomeno postmortale. Rapezzi soggiunge,<br />
ma egli stesso si preoccupa di non attribuire un gran valenza all argomento il fatto<br />
che in un soggetto giovane il danno molto circoscritto, molto puntuale in un punto<br />
del sistema di conduzione <strong>la</strong>scia libera <strong>la</strong> parte sottostante del sistema di<br />
conduzione di esprimere dei foco<strong>la</strong>i elettrici, cioè dei segnapassi elettrici o di pace<br />
maker. In conclusione <strong>la</strong> tesi di Thiene considerata un interessantissima ipotesi<br />
segna<strong>la</strong>ta da un esperto<br />
è rigettata con l argomento d autorità che chi ha toccato<br />
con mano direttamente quelle macchie dice che non è un ematoma, ma un deposito<br />
di emoglobina post <strong>morte</strong>m .<br />
Viene quindi ricordato a Rapezzi che Thiene sul<strong>la</strong> base <strong>delle</strong> fotografie dei reperti<br />
istologici aveva negato l esistenza <strong>delle</strong> bande di contrazione. Nonostante l invito a<br />
visionare le foto, anche <strong>la</strong> 25 e <strong>la</strong> 26 del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione d autopsia che per i difensori e<br />
per il prof. Fortuni evidenzierebbero una situazione più incline al<strong>la</strong> tesi sostenuta, il<br />
prof. Rapezzi chiede di rispondere senza fare riferimento ai dati istologici,<br />
assumendone <strong>la</strong> non decisività rispetto al<strong>la</strong> valutazione finale, non costituendo il<br />
rilievo istologico conditio sine qua non <strong>delle</strong> bande di contrazione, tutto dovendosi<br />
rimettere ad un generico contesto . Tutto questo per ammettere che in effetti le<br />
fotografie dei reperti istologici, non solo <strong>la</strong> 27, portata ad esempio da Thiene ma<br />
anche <strong>la</strong> 25 e <strong>la</strong> 26, richiamate a sostegno da Fortuni, in effetti di segni di<br />
contrazione ne mostravano assai pochi.<br />
A seguito dell esame del<strong>la</strong> difesa si ha quindi una prima c<strong>la</strong>morosa retromarcia.<br />
Richiesto di confermare se ondu<strong>la</strong>zione e bande di contrazione siano <strong>la</strong> stessa cosa,<br />
come aveva affermato nel corso del primo esame, il prof Rapezzi nega <strong>la</strong> sua<br />
precedente affermazione:<br />
allora se <strong>la</strong> sua domanda è a livello generale se ondu<strong>la</strong>zione e bande da contrazione sono <strong>la</strong><br />
stessa cosa <strong>la</strong> risposta è ovviamente no, perché se il professor Thiene ha detto questo ha<br />
assolutamente ragione, ma se <strong>la</strong> sua domanda è nel caso specifico i riferimenti contemporanei ad<br />
ondu<strong>la</strong>zione e retrazione mi hanno portato all idea che si stesse descrivendo il quadro del danno<br />
cateco<strong>la</strong>minico a livello cellu<strong>la</strong>re <strong>la</strong> mia risposta è sì e <strong>la</strong> ritengo corretta. ( p.14)<br />
In pratica ondu<strong>la</strong>zione e bande di contrazione sono concetti molto diversi, come<br />
aveva ricordato Thiene confutando una precedente affermazione di Rapezzi.<br />
Apprendiamo, peraltro, che quando si legge di ondu<strong>la</strong>zione e retrazione si deve<br />
intendere banda di contrazione, cioè un qualcosa di nettamente diverso da ciò che è<br />
scritto.<br />
Vedremo come il prof Thiene nel corso del successivo confronto avrà buon gioco di<br />
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