capitolo settimo la ricostruzione delle cause della morte ... - Kataweb
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a sostegno di una linea precostituita, costretti talvolta al compromesso sul piano<br />
del<strong>la</strong> logica.<br />
Esamineremo il contributo del dr. Varetto solo per gli elementi di conoscenza<br />
aggiuntivi che offre rispetti ai contributi del dr. Zanzi e del dr. Gua<strong>la</strong>ndri.<br />
In via preliminare va dato atto al consulente di non essere partito da alcuna tesi<br />
precostituita, ammettendo trattarsi di un caso molto complesso, rispetto al quale il<br />
<strong>la</strong>voro e le risposte del dr. Ma<strong>la</strong>guti appaiono complessivamente condivisibili.<br />
Riconosciuti i meriti di Ma<strong>la</strong>guti, una valutazione motivatamente dissenziente sta<br />
nell escludere il carattere accidentale o autolesionistico <strong>delle</strong> ferite al cuoio<br />
capelluto, dato il quadro di riferimento che postu<strong>la</strong> un confronto esacerbato tra più<br />
persone. Laltro motivo di dissenso da Ma<strong>la</strong>guti è nelle ragioni addotte per escludere<br />
<strong>la</strong> compressione del tronco.<br />
Largomentare di Varetto merita di essere direttamente ripreso:<br />
. Posto questo scenario, riesce ben difficile immaginare che si sia potuto produrre questa serie di lesioni<br />
del<strong>la</strong> testa, distribuite in un modo così diffuso se non per azione violenta da altra persona, che poi siano<br />
stati dei calci, dei manganelli, <strong>la</strong> testa sbattuta, e non parlo qua ancora di volontarietà, assolutamente,<br />
sbattuta contro un oggetto, contro una macchina, contro un muro, contro un qualcosa io questo<br />
francamente non lo so dire. Una lieve divergenza sull interpretazione dei reperti rispetto l opinione del<br />
dottor Ma<strong>la</strong>guti ce l ho per quanto riguarda <strong>la</strong> mancanza di lesioni <strong>delle</strong> parti molli parietali del tronco che,<br />
quando se n è discusso, mi pare che l abbia indotto a dire che tendenzialmente era da escludere una<br />
compressione sul tronco, se poi sbaglio in questa interpretazione poco importa, perché comunque è<br />
l ipotesi a cui faccio riferimento. Allora, è noto che per azione di corpi contundenti che non siano<br />
localmente partico<strong>la</strong>rmente traumatizzanti e soprattutto se ci sono degli indumenti di mezzo, si possono<br />
produrre <strong>delle</strong> lesioni anche molto gravi interne, anche senza avere esternamente nul<strong>la</strong>. Questo capita di<br />
vederlo in modo estremamente appariscente in certi incidenti stradali, nel pedone investito per esempio,<br />
può capitare che nel caricamento riporti una quantità di fratture costali senza avere lesioni esterne, qui non<br />
parliamo di un caso invece con <strong>delle</strong> lesioni scheletriche che sarebbero state sicuramente viste, ma è ben<br />
possibile non avere lesioni né scheletriche né di parti molle parietali anche subendo un importante<br />
compressione del tronco e del torace. Lo sanno i chirurghi, lo sanno i chirurghi per i quali è estremamente<br />
insidiosa <strong>la</strong> rottura del<strong>la</strong> milza per esempio, che è una cosa che si produce senza bisogno che ci sia nessuna<br />
lesione fuori, tante volte <strong>la</strong> mancanza di queste lesioni rende difficile il loro <strong>la</strong>voro, lo sanno i medici legali<br />
perché per esempio quando si par<strong>la</strong> di autopsia nei bambini, nell ipotesi di maltrattamenti, si consiglia di<br />
fare uno scuoiamento sistematico <strong>delle</strong> parti molli del tronco e degli arti diffusa a tutta <strong>la</strong> superficie<br />
cutanea, quindi uno scol<strong>la</strong>mento di tutta <strong>la</strong> cute proprio per verificare se al di sotto non ci siano <strong>delle</strong><br />
ecchimosi pur in assenza di lesioni superficiali, non so se mi sono spiegato. Questo è l unico punto di<br />
sostanziale divergenza nell interpretazione dei reperti. ( p. 115 )<br />
Il prof. Varetto ha quindi ripreso un altro argomento, sollevato dal<strong>la</strong> difesa in<br />
precedenza, risolvendolo in modo univoco, come del resto già in precedenza i periti<br />
d ufficio: il peso del cuore di 280 grammi, in un individuo alto 1,80 m, era<br />
assolutamente normale. Da escludere quindi qualsiasi significativa anomalìa in<br />
termini di fibrosi del miocardio.<br />
Vi è tuttavia un altro punto di fondamentale importanza sul quale il prof. Varetto<br />
coglie in errore il dr. Ma<strong>la</strong>guti. Lo si può affermare senza esitazioni perché sappiamo<br />
ciò che dirà il prof. Thiene. Ma conviene esplicitare il punto per osservare come il<br />
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