capitolo settimo la ricostruzione delle cause della morte ... - Kataweb
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l e.d.s. non sarebbe solo una sindrome, un corredo di sintomi specifici, da valutare<br />
curare esaminare per i suoi possibili effetti. E indicato vera e propria causa di<br />
<strong>morte</strong>. Non contano i disturbi comportamentali che ad essa vengono associati e che<br />
risultano documentati nei confronti di alcuni individui, circostanze assolutamente<br />
pacifiche; il punto è se questo corredo di sintomi che rientrano nel<strong>la</strong> sindrome sono<br />
di per sé stessi da soli in grado di portare a <strong>morte</strong> improvvisa per spavento,<br />
ipereccitazione. Per Thiene, nel<strong>la</strong> sua lunga esperienza, non vi sarebbero casi di<br />
<strong>morte</strong> improvvisa in giovani sani e non c è mai stato alcuno che sia morto per<br />
spavento o sforzo a meno di una condizione di base favorente, cioè di una patologia<br />
cardiaca preesistente, circostanza esclusa nel caso di specie. Il prof. Thiene ha<br />
confermato quanto abbiamo già detto: l American Medical Association, <strong>la</strong> più<br />
importante società medica che esiste al mondo, nega l esistenza di questa patologia,<br />
<strong>la</strong> considera un disturbo di comportamento parafisiologico e non <strong>la</strong> riconosce né<br />
come una condizione morbosa medica, né come una condizione psichiatrica; si<br />
tratta dell American Medical Association, che pubblica <strong>la</strong> più importante rivista al<br />
mondo; e se se l American Medical Association, ricorda Thiene, ha preso questa<br />
decisione vuol dire che aveva i suoi motivi.<br />
Posta questa fondamentale premessa di base, il prof. Thiene ha citato un <strong>la</strong>voro<br />
comparso recentemente in letteratura, un <strong>la</strong>voro di revisione del<strong>la</strong> letteratura su<br />
tutti i casi di <strong>morte</strong> improvvisa da cosiddetto excited delirium syndrome. In questo<br />
studio si trova che non vi è un solo caso di morto spontanea; tutti i casi nei quali <strong>la</strong><br />
<strong>morte</strong> è attribuita al<strong>la</strong> sindrome si sono verificati in un in un contesto di costrizione<br />
e quindi di manovre che hanno dato difficoltà di respiro al soggetto. Si tratta con<br />
tutta evidenza di una conclusione importantissima per interpretare e risolvere il<br />
caso in esame. Seguendo il prof. Thiene ma anche tutti gli altri consulenti del<strong>la</strong> parte<br />
civile, si può accettare che esista <strong>la</strong> sindrome come disturbo di comportamento, ma<br />
non che il comportamento agitato di per sé solo possa portare a <strong>morte</strong> improvvisa.<br />
All agitazione occorre associare il contributo di qualche altro fattore che può essere<br />
un fattore patologico aggiuntivo del soggetto, o l azione traumatica <strong>delle</strong> forze<br />
dell ordine, o entrambi.<br />
Nel concludere il suo intervento il prof. Thiene, citando <strong>la</strong> letteratura scientifica in<br />
suo possesso, riporta un passo conclusivo dell articolo citato, che mette in dubbio <strong>la</strong><br />
stessa esistenza dell e.d.s. e che conviene citare per esteso perché trattasi di un<br />
concetto che il tribunale condivide come canone per risolvere il caso:<br />
Questo editoriale finisce in una maniera molto molto bel<strong>la</strong>, io credo che questo<br />
dovrebbe essere quasi il messaggio di questa vicenda, al di là del triste esito che c è<br />
stato, dice: Una <strong>delle</strong> più grandi priorità è <strong>la</strong> necessità di educare i poliziotti sul<br />
come approcciare questi pazienti, che dimostrano dei disturbi del comportamento,<br />
che non sono disturbi criminali, ma sono soltanto <strong>delle</strong> condizioni nevrotiche e<br />
psichiatriche che richiedono una cura speciale; questa cura speciale non è <strong>la</strong><br />
restrizione, ma il contenimento . Usano il termine contenimento contro restrizione.<br />
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