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capitolo settimo la ricostruzione delle cause della morte ... - Kataweb

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Tra l ipossia e <strong>la</strong> difficoltà respiratoria esiste una connessione nel senso che <strong>la</strong><br />

difficoltà respiratoria può consentire inizialmente e per un pò di mantenere una<br />

saturazione d ossigeno completa ma prima o poi provoca scompenso, in ipossia<br />

diminuendo <strong>la</strong> saturazione.<br />

Indicare l ipossia nel<strong>la</strong> fase finale come causa del decesso è un non senso, se non si<br />

ha riguardo alle <strong>cause</strong> che producono <strong>la</strong> condizione asfittica finale:<br />

DOMANDA Lei sa che di ipossia par<strong>la</strong>no alcuni, cioè come causa del decesso?<br />

RISPOSTA Sì, <strong>la</strong> cosa che ho provato, perché era basata questa diagnosi su un interpretazione,<br />

che a parer mio è un po bizantina dai reperti istologici del miocardio, come già si era detto, che<br />

questa ondu<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> fibre miocardiche<br />

RISPOSTA Però ipossia, tutti i cuori muoiono, si fermano per ipossia, cioè sia che io perda sangue<br />

ed il cuore non riceva abbastanza ossigeno per quello, sia che non respiri più ed il cuore non riceve<br />

ossigeno, sia che è una crisi ipertensiva, allora lo riceve ancora ma il suo <strong>la</strong>voro diventa talmente<br />

grosso e <strong>la</strong> sua richiesta d ossigeno talmente aumentata, come anche per l increzione di<br />

cateco<strong>la</strong>mine aumentano <strong>la</strong> richiesta d ossigeno del cuore o uno scompenso tra <strong>la</strong> richiesta di<br />

ossigeno del cuore e l offerta data dal circolo. Non tutti i cuori sono sensibili allo stesso modo,<br />

alcuni vanno in crisi prima di altri, però di fatto il meccanismo che porta a <strong>morte</strong> <strong>la</strong> persona e <strong>la</strong><br />

<strong>morte</strong> consiste nell arresto cardiaco, poi in sostanza, è quello. (p.146)<br />

Lammanettamento in posizione prona a terra e conseguente immobilizzazione è<br />

fattore di rischio di ipossia che ha dato l occasione al<strong>la</strong> produzione di protocolli e<br />

linee guida per evitare che soggetti agitati fossero immobilizzati in modi tali da<br />

produrre concreti effetti:<br />

DOMANDA Questa ipotesi da noi fatta in re<strong>la</strong>zione al caso concreto, è un ipotesi che vale solo per questa<br />

situazione specifica oppure si è tradotta nel tempo in linee guida, in istruzioni al personale sanitario, ai<br />

gestori pubblici di situazioni di emergenza o che possa, in istruzioni diciamo precauzioni per l uso del<strong>la</strong><br />

contenzione violenta, diciamo così.<br />

GIUDICE Ad esempio nei manicomi?<br />

RISPOSTA No, infatti nei servizi psichiatrici, già sui manicomi non esistono più, un bagaglio<br />

culturale medico lo sarà sempre di più infermieristico, mano a mano che le professioni<br />

infermieristiche acquisiscono dignità autonoma in quello che si chiama (norcing), cioè <strong>la</strong> cura dei<br />

bisogni fondamentali del paziente ed è un bagaglio culturale consolidato che è tradotto anche in<br />

alcune linee guida. Le raccomandazioni che vengono fatte per affrontare una persona che ha uno<br />

stato di agitazione ed anche dei comportamenti violenti, sono quelle di badare all incolumità degli<br />

operatori e del paziente, di tentare in tutti i modi, cosa che ha un efficacia notevolissima, di fare<br />

cessare lo stato di agitazione, <strong>la</strong> crisi acuta senza contatto fisico, solo con il dialogo, strutture che<br />

sono attrezzate prevedono un intervento di un certo numero di operatori, mi pare in linea di<br />

massima fa 3 e 5, non più di 6, cioè c è un numero che è definito come ideale, tale da dare, senza<br />

minaccia, l idea al paziente di aver di fronte una forza che è comunque di una certa entità di<br />

persone ed anche modalità di dialogo che risultano efficaci per p<strong>la</strong>ccare <strong>la</strong> fase acuta del<strong>la</strong> crisi. Il<br />

ricordo al<strong>la</strong> contenzione fisica per i pazienti è considerato, ma da tutti i medici e tradotto in<br />

queste linee guida come un ricorso che deve essere solo in condizioni eccezionali quando non ci<br />

sia altra possibilità ed esistono <strong>delle</strong> modalità di contenzione fisica in acuto che vengono suggerite<br />

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