capitolo settimo la ricostruzione delle cause della morte ... - Kataweb
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La presenza di segni indiscutibili dello sforzo respiratorio, che dovevano essere colti,<br />
è confermata dal tecnico che ne coglie <strong>la</strong> traccia clinica nell enfisema polmonare<br />
acuto riscontrato nel cadavere, manifestazione del violento tentativo del soggetto di<br />
muovere <strong>la</strong> gabbia toracica e <strong>la</strong> musco<strong>la</strong>tura che muove il respiro, uno sforzo che,<br />
non riuscendo a vincere l ostacolo, produce rottura dei setti dei polmoni, con l aria<br />
che rimane ingabbiata, il polmone che si gonfia, formando l enfisema, un indice<br />
univoco del<strong>la</strong> condizione in cui si è trovato il soggetto, sottoposto ad una violenta<br />
compressione del tronco mediante l applicazione del peso del corpo di un agente,<br />
prima sdraiato e poi seduto, dato ormai riscontrato dall istruttoria, e che il<br />
consulente indica come fattore, non solo evidentemente idoneo a produrre<br />
l asfissia, ma logicamente compatibile con <strong>la</strong> volontà di immobilizzazione assoluta<br />
degli imputati, non pensabile senza un azione di immobilizzazione al tronco; una<br />
compressione che a sua volta accresceva il fabbisogno di ossigeno, questa volta per<br />
riduzione meccanica del<strong>la</strong> fornitura, espandendo a dismisura il meccanismo e<br />
creando quel tipico scompenso che provoca <strong>la</strong> <strong>morte</strong> secondo una dinamica asfittica<br />
simile a quel<strong>la</strong> che si riscontra nel delirio eccitato, con <strong>la</strong> differenza che le re<strong>la</strong>tive<br />
condizioni nel<strong>la</strong> specie sono state provocate e accentuate dall azione degli agenti.<br />
Il dr. Gua<strong>la</strong>ndri ribadisce <strong>la</strong> sua convinzione dell assoluta irrilevanza del<strong>la</strong> mancanza<br />
di segni, lividi, ecchimosi, sulle ragioni dorsali del soggetto al fine di diagnosticare <strong>la</strong><br />
compressione al tronco. Il sedere sul<strong>la</strong> schiena di un altra persona, gravando con<br />
tutto il peso, non provoca lividi o ecchimosi. Ugualmente appoggiando un<br />
ginocchio, un gomito, un braccio una mano.<br />
Osservazione interessante, posto che non è dato comprendere <strong>la</strong> differenza<br />
sostanziale rispetto al<strong>la</strong> produzione del<strong>la</strong> compressione, tra l effettuare <strong>la</strong> pressione<br />
con tutta <strong>la</strong> forza del braccio o <strong>delle</strong> braccia, circostanza ammessa sostanzialmente<br />
dagli imputati, salvo ridurre, in ipotesi, il peso del<strong>la</strong> compressione di mano, e<br />
l effettuar<strong>la</strong> sedendosi o sdraiandosi sul busto o apppoggiandovi il ginocchio. Si<br />
tratta di identiche modalità di blocco del<strong>la</strong> gabbia toracica, nessuna idonea a<br />
produrre ecchimosi, come risulta dal<strong>la</strong> casistica <strong>delle</strong> diverse forme di asfissia<br />
meccanica pura richiamate dal consulente. Di comune esperienza <strong>la</strong> conferma che<br />
una tempestiva eliminazione del<strong>la</strong> compressione, reclinando il soggetto su di un<br />
fianco avrebbe permesso un recupero di respiro salvifico.<br />
Preciso e convincente il ragionamento che esclude <strong>la</strong> morfina tra le <strong>cause</strong> di<br />
affievolimento del<strong>la</strong> capacità respiratoria. La morfina si limita a indebolire i centri<br />
del respiro sensibili all aumento dell anidride carbonica; indebolisce lo stimolo a<br />
respirare e a muovere il torace e il diaframma all aumento dell anidride carbonica; <strong>la</strong><br />
morfina deprime questo impulso ma questa condizione non è sufficiente a<br />
determinare l evento anche perché l impulso a respirare era manifesto, dato<br />
l impegno manifestato dal ragazzo nel<strong>la</strong> colluttazione, segno di una piena<br />
disponibilità al respiro. In ogni caso <strong>la</strong> dose di eroina riscontrata, anche tenendo solo<br />
conto <strong>delle</strong> analisi ferraresi era inidonea ad inibire i centri bulbari del respiro. In<br />
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