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Immigrazione in Trentino 2003_Infosociale 7.pdf - Cinformi

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Il processo di regolarizzazione dei lavoratori immigrati avviato nel 2002 sta<br />

producendo un salto, di scala e di impatto, nelle rappresentazioni del lavoro<br />

immigrato. Due aspetti soprattutto vanno richiamati. In primo luogo, diventa<br />

sempre più difficile negare l’importanza dell’<strong>in</strong>treccio tra i fabbisogni della<br />

nostra società e il lavoro immigrato; questi <strong>in</strong>trecci non sono tributari soltanto<br />

degli <strong>in</strong>teressi degli operatori economici <strong>in</strong> senso stretto, ma si allargano a<br />

macchia d’olio, <strong>in</strong>vestendo le attività di cura svolte dalle famiglie e il funzionamento<br />

implicito del nostro sistema di welfare. In secondo luogo, viene<br />

posta <strong>in</strong> questione la netta divaricazione tra un lavoro immigrato legale, e<br />

qu<strong>in</strong>di buono o almeno accettabile, e un lavoro irregolare, e qu<strong>in</strong>di dannoso e<br />

sospetto di sovrapposizioni con svariate attività illegali. Le <strong>in</strong>genti proporzioni<br />

del sommerso venuto a galla, <strong>in</strong>sieme al vasto co<strong>in</strong>volgimento delle famiglie<br />

italiane, almeno per una parte motivato da ragioni di necessità, hanno reso<br />

più <strong>in</strong>certi i conf<strong>in</strong>i tra area della correttezza e area dell’abuso.<br />

Riferito al caso trent<strong>in</strong>o, il fenomeno raggiunge dimensioni m<strong>in</strong>ori dei valori<br />

medi nazionali. Non di meno, rivela che il quadro disegnato dalle fonti statistiche<br />

ufficiali è quanto meno lacunoso. Soprattutto, l’immag<strong>in</strong>e di un lavoro<br />

immigrato essenzialmente maschile e concentrato nelle aree delle attività<br />

stagionali, e primariamente <strong>in</strong> agricoltura, va <strong>in</strong>tegrata con la considerazione<br />

dell’<strong>in</strong>serimento dei lavoratori extracomunitari <strong>in</strong> altri ambiti, tra i quali spicca<br />

la cospicua presenza femm<strong>in</strong>ile nelle attività domestiche e assistenziali.<br />

Purtroppo solo nei prossimi anni le fonti statistiche ufficiali riusciranno a <strong>in</strong>tegrare<br />

nei loro conteggi i lavoratori emersi nell’anno trascorso. La rappresentazione<br />

che siamo <strong>in</strong> grado di fornire per quest’anno risente fatalmente dello<br />

scarto temporale tra i dati disponibili e il profilo effettivo del fenomeno, e va<br />

qu<strong>in</strong>di considerata provvisoria e <strong>in</strong> via di ridef<strong>in</strong>izione.<br />

3.1 La d<strong>in</strong>amica delle assunzioni: ancora <strong>in</strong>crementi<br />

La prima serie di dati che consideriamo si riferisce all’andamento delle assunzioni<br />

(o avviamenti al lavoro). 1 Questi dati non tengono conto delle regolarizzazioni,<br />

ma presentano pure il grave difetto di escludere le collaboratrici<br />

familiari e assistenti domiciliari. Si riferiscono qu<strong>in</strong>di soltanto ai settori economico-produttivi.<br />

Seguiremo prudenzialmente, <strong>in</strong> prima istanza, i dati forniti dall’OML, che documentano<br />

un volume di quasi 21.000 avviamenti di immigrati nel 2002. Segnaliamo<br />

tuttavia che l’altra fonte di cui disponiamo per lo stesso argomento (la<br />

banca dati dell’Inail), <strong>in</strong>dica quasi 3.000 assunzioni <strong>in</strong> più (23.828).<br />

1 Ricordiamo che le assunzioni non co<strong>in</strong>cidono con il numero delle persone che hanno trovato lavoro nel<br />

corso dell’anno, nel senso che lo stesso <strong>in</strong>dividuo può essere stato assunto più volte, e ogni volta viene<br />

registrata un’assunzione. Il numero di assunzioni è qu<strong>in</strong>di sistematicamente superiore a quello dei lavoratori<br />

assunti, almeno per i settori a cui si riferiscono i dati (i settori economico-produttivi). In un mercato del lavoro<br />

contraddist<strong>in</strong>to da grande mobilità, lo scarto è senza dubbio rilevante, ma non esattamente quantificabile.<br />

111<br />

<strong>in</strong>fosociale 7

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