Immigrazione in Trentino 2003_Infosociale 7.pdf - Cinformi
Immigrazione in Trentino 2003_Infosociale 7.pdf - Cinformi
Immigrazione in Trentino 2003_Infosociale 7.pdf - Cinformi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
3.9 Conclusioni: tra progressi e segregazione<br />
Il mercato del lavoro trent<strong>in</strong>o si rivela, attraverso i dati disponibili, sempre più<br />
<strong>in</strong>teressato da una domanda di manodopera immigrata. Rispetto al panorama<br />
nazionale, la situazione trent<strong>in</strong>a spicca per l’elevata <strong>in</strong>cidenza delle assunzioni<br />
di lavoratori stranieri, e contemporaneamente per la temporaneità di gran parte<br />
dei rapporti di lavoro <strong>in</strong>staurati. Il luogo <strong>in</strong> cui si concentrano i maggiori fabbisogni<br />
cont<strong>in</strong>ua a essere <strong>in</strong>fatti il lavoro stagionale <strong>in</strong> agricoltura, con una peculiare<br />
concentrazione <strong>in</strong> Val di Non. Ma tra gli aspetti emergenti rientra il ricorso alla<br />
manodopera extracomunitaria <strong>in</strong> altri comparti contraddist<strong>in</strong>ti da picchi stagionali<br />
di attività, tra i quali si segnala soprattutto la filiera turistico-alberghiera.<br />
Anche per ottimizzare il rapporto costi-benefici, questa domanda viene saturata<br />
<strong>in</strong> massima parte da lavoratori provenienti dall’Est europeo, maschi <strong>in</strong> agricoltura,<br />
prevalentemente donne nei servizi. Il loro numero nel corso degli anni<br />
ha conosciuto una d<strong>in</strong>amica di crescita che li ha condotti al primato <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />
di assunzioni.<br />
Il mercato del lavoro immigrato <strong>in</strong> Trent<strong>in</strong>o non si riduce però alle nicchie delle<br />
attività stagionali. Anche nell’<strong>in</strong>dustria e nel terziario crescono i tassi di partecipazione<br />
degli immigrati, che qui trovano anche contratti a tempo <strong>in</strong>determ<strong>in</strong>ato<br />
e posti di lavoro relativamente stabili.<br />
Nella distribuzione di genere, il fenomeno più significativo del 2002 è consistito<br />
nel passaggio ad una prevalenza di assunzioni di personale femm<strong>in</strong>ile nell’ambito<br />
dei servizi, anche se legato con ogni probabilità ancora a mansioni di<br />
modesto livello.<br />
Il 2002 ha prodotto un altro fatto nuovo, ancora più rilevante, tanto da modificare<br />
strutturalmente il quadro del mercato del lavoro immigrato: ci riferiamo<br />
al provvedimento di regolarizzazione, che ha fatto emergere circa 3.200 posizioni<br />
irregolari. Le loro caratteristiche rivelano un altro volto della domanda di<br />
lavoro immigrato, giacché si tratta di occupazioni relativamente stabili, per la<br />
maggioranza riservate a donne e riferite all’ambito dei servizi domestici e di<br />
assistenza. Tra l’altro, tra i beneficiari della regolarizzazione risaltano immigrati,<br />
soprattutto donne, provenienti da paesi f<strong>in</strong>ora del tutto marg<strong>in</strong>ali nel panorama<br />
migratorio trent<strong>in</strong>o, come l’Ucra<strong>in</strong>a e la Moldavia. È una nuova conferma del<br />
fatto che gruppi nazionali diversi colonizzano i vari segmenti dei mercati del<br />
lavoro locali, secondo la logica delle reti e delle catene migratorie.<br />
Rimane però un serio problema, quello dell’<strong>in</strong>tegrazione subalterna: gli immigrati<br />
sono assunti e accettati quasi soltanto per coprire i fabbisogni di lavoro<br />
scarsamente qualificato, <strong>in</strong>dipendentemente dalle loro credenziali educative,<br />
dalle esperienze professionali, dalle capacità e attitud<strong>in</strong>i.<br />
La pr<strong>in</strong>cipale via d’uscita dalla gabbia della dequalificazione è rappresentata<br />
dall’avvio di attività autonome. Benché collocate anch’esse, <strong>in</strong> larga prevalenza,<br />
nei settori del mercato <strong>in</strong> cui il lavoro è più pesante e la concorrenza<br />
più folta, sono per gli immigrati più volitivi un’alternativa realistica ai lavori umili<br />
a cui sarebbero durevolmente dest<strong>in</strong>ati. Secondo i dati, già 1.400 lavoratori<br />
extracomunitari si sono <strong>in</strong>camm<strong>in</strong>ati per questa strada.<br />
<strong>in</strong>fosociale 7<br />
134