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Immigrazione in Trentino 2003_Infosociale 7.pdf - Cinformi

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− La mancanza di sperimentazioni di percorsi formativi <strong>in</strong>tegrati rivolti ai vari<br />

soggetti <strong>in</strong> campo (operatori sociali degli enti locali e del privato sociale,<br />

operatori socio-sanitari delle Asl, delle forze dell’ord<strong>in</strong>e e della polizia<br />

municipale);<br />

− La difficoltà di <strong>in</strong>terfaccia e relazione con utenti portatrici di culture profondamente<br />

diverse, che si manifestano <strong>in</strong> particolare nell’approccio psicologico-relazionale<br />

e nell’<strong>in</strong>serimento socio-lavorativo;<br />

− La natura sperimentale (e a volte frammentaria) della gran parte degli<br />

<strong>in</strong>terventi e l’esigenza di configurarli come modelli diversificati e <strong>in</strong>tegrati<br />

(anche per consentire l’elaborazione di un l<strong>in</strong>guaggio comune che permetta<br />

l’attivazione di processi condivisi tra i diversi attori <strong>in</strong> campo);<br />

− La difficoltà di molte delle realtà pubbliche e private ad adottare strategie<br />

<strong>in</strong>tegrate di progettazione;<br />

− La disomogenea distribuzione geografica dei progetti (al Sud del Paese<br />

si registra la non copertura di aree significative e un divario di know-how<br />

rispetto alle esperienze più consolidate).<br />

Le sfide da affrontare<br />

L’attuazione del progetto Strada si presenta molto articolata e complessa, per<br />

una serie di fattori che possono essere riassunti come di seguito:<br />

− L’elevato numero e la disomogeneità dei partner anche <strong>in</strong> relazione alle<br />

diverse esperienze sul campo e alle caratteristiche socio-economiche dei<br />

territori su cui operano.<br />

− La complessità strutturale del progetto, articolato <strong>in</strong> 12 macrofasi ciascuna<br />

delle quali comprende numerose azioni.<br />

− L’esistenza di specifici elementi critici che connotano il fenomeno “oggetto”<br />

degli <strong>in</strong>terventi, ovverosia:<br />

1) le forme di “reclutamento”, “traffico” e sfruttamento ad opera delle<br />

organizzazioni crim<strong>in</strong>ali (violenza fisica, violenza psicologica, ricatti<br />

e m<strong>in</strong>acce, rapimenti, <strong>in</strong>ganni e false promesse, possibili connivenze<br />

con le famiglie di orig<strong>in</strong>e, annientamento della capacità di autodeterm<strong>in</strong>azione<br />

delle persone, ecc.);<br />

2) la strutturazione delle reti delle organizzazioni crim<strong>in</strong>ali (nel sempre<br />

più efficiente <strong>in</strong>treccio transnazionale/locale);<br />

3) la localizzazione, nel senso che si passa dall’ambito evidente e più<br />

degradato della strada a quello <strong>in</strong>visibile o sommerso della prostituzione<br />

<strong>in</strong> appartamento (ormai non più solo appannaggio delle italiane<br />

emancipate, ma nuovo ambito di sfruttamento delle straniere), f<strong>in</strong>o<br />

alla prostituzione mascherata;<br />

4) la mobilità delle presenze e le conseguenti cont<strong>in</strong>ue modificazioni<br />

rispetto alla configurazione delle stesse e delle modalità di controllo<br />

da parte delle organizzazioni crim<strong>in</strong>ali;<br />

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<strong>in</strong>fosociale 7

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