Immigrazione in Trentino 2003_Infosociale 7.pdf - Cinformi
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4.2 Il progetto Equal Strada: recupero socio-lavorativo per le donne<br />
oggetto di tratta<br />
Presentazione<br />
Il recente fenomeno del traffico e dello sfruttamento di esseri umani nell’ambito<br />
della prostituzione, di cui sono vittime pr<strong>in</strong>cipalmente donne e m<strong>in</strong>ori<br />
stranieri, pone a molti paesi europei e terzi un pressante problema di lotta<br />
all’esclusione e di rispetto dei diritti umani e civili.<br />
L’ambito di emarg<strong>in</strong>azione <strong>in</strong> cui si posizionano le azioni progettuali si <strong>in</strong>serisce<br />
a pieno titolo nella cornice normativa che l’Italia ha adottato negli ultimi anni a<br />
favore della lotta contro la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale;<br />
più nello specifico, la politica nazionale di riferimento pr<strong>in</strong>cipale del progetto<br />
è quella implementata dal D.Lgs. n. 286/1998, art. 18 e quella di più lunga<br />
data dei Programmi Comunitari Occupazione. Inoltre, per lo specifico ambito<br />
di <strong>in</strong>tervento del progetto, anche a livello <strong>in</strong>ternazionale, soprattutto <strong>in</strong> un’ottica<br />
di partnership transnazionale, gli obiettivi sono stati elaborati <strong>in</strong> rispondenza<br />
con documenti significativi, tra cui: la Convenzione <strong>in</strong>ternazionale dell’ONU<br />
sulla repressione della tratta delle persone e lo sfruttamento della prostituzione<br />
altrui (1950); la Convenzione delle Nazioni Unite sull’elim<strong>in</strong>azione di tutte le<br />
forme di discrim<strong>in</strong>azione contro le donne (1979); la Sezione relativa ai Diritti<br />
Umani (paragrafo 230) della Piattaforma di Pech<strong>in</strong>o (1995); la Risoluzione<br />
sulla tratta degli esseri umani del Parlamento Europeo del 18 gennaio 1996,<br />
l’Azione comune del Consiglio dell’Unione Europea del 24 febbraio 1997, e il<br />
Protocollo ONU contro il traffico di persone (2000). Il denom<strong>in</strong>atore comune di<br />
questi documenti è la promozione di politiche di <strong>in</strong>tervento di tipo preventivo<br />
e assistenziale, che tutel<strong>in</strong>o i diritti civili e politici di soggetti esclusi e attiv<strong>in</strong>o<br />
<strong>in</strong>iziative di <strong>in</strong>clusione sociale e lavorativa, attraverso il diretto co<strong>in</strong>volgimento<br />
sia del target f<strong>in</strong>ale, sia dei dest<strong>in</strong>atari <strong>in</strong>termedi quali attori chiave del processo<br />
di <strong>in</strong>clusione.<br />
In Italia, con l’art.18 del D.Lgs. n. 286/98 e il regolamento di attuazione<br />
(D.P.R. 394/99) è stato stanziato un Fondo Nazionale per la lotta alla tratta,<br />
con il f<strong>in</strong>anziamento di progetti che cercano di rispondere all’ancora <strong>in</strong>sufficiente<br />
strutturazione del settore:<br />
− La difficoltà ad avere conoscenze aggiornate, approfondite, condivise a<br />
fronte della complessità, multidimensionalità e cont<strong>in</strong>ua evoluzione dei<br />
fenomeni affrontati;<br />
− La mancanza di def<strong>in</strong>izione dei modelli di <strong>in</strong>tervento e di riconoscimento<br />
delle competenze delle figure professionali impegnate nel settore, di<br />
configurazione di profili <strong>in</strong>novativi (operatori di strada, di accoglienza, di<br />
<strong>in</strong>termediazione per l’<strong>in</strong>serimento lavorativo, mediatrici e mediatori <strong>in</strong>terculturali,<br />
ecc.);<br />
<strong>in</strong>fosociale 7<br />
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