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Immigrazione in Trentino 2003_Infosociale 7.pdf - Cinformi

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cosiddetto matrimonio facilitatore). Esso può anche essere celebrato, peraltro,<br />

dopo la nascita di uno o più figli: <strong>in</strong> questo caso parliamo di matrimonio<br />

riparatore (Maffioli, 1994).<br />

Esistono, ovviamente, anche le coppie che perseguono una strategia meramente<br />

affettiva: i matrimoni elettivi. Altri <strong>in</strong>dividui si sposano con cittad<strong>in</strong>i di un<br />

paese occidentale per raggiungere la modernità della società occidentale, o<br />

per conoscere altre culture (unione <strong>in</strong>tellettuale).<br />

Molti sono i maschi, <strong>in</strong>oltre, che decidono di sposare una donna straniera<br />

avendola scelta su di un catalogo o avendola solo vista <strong>in</strong> foto (matrimonio<br />

d’agenzia o negoziato); una modalità di costruzione della famiglia che ha<br />

avuto diversi riscontri anche nella prov<strong>in</strong>cia di Trento, come hanno confermato<br />

le <strong>in</strong>terviste effettuate alle agenzie matrimoniali locali. 4<br />

Un’ulteriore tipologia di matrimonio misto da noi considerata la più importante,<br />

proprio perché la migrazione costituisce una chance culturale (Tognetti Bordogna,<br />

1995; 2001a), è data da coloro che si sposano con uno o una straniera<br />

per rompere con il gruppo, con il clan, con la famiglia, con la cultura di appartenenza.<br />

Sono coloro che non condividono più i valori tradizionali, <strong>in</strong>dividui che<br />

abbracciano la scelta di un matrimonio o di una convivenza <strong>in</strong>teretnica per<br />

motivi culturali, ovvero come un mezzo per aderire a stili di vita occidentali.<br />

Inf<strong>in</strong>e citiamo il matrimonio di cura che negli ultimi anni, <strong>in</strong> seguito al fenomeno<br />

delle nuove collaboratrici familiari (le cosiddette “badanti”) (Tognetti<br />

Bordogna, <strong>2003</strong>), si rileva con sempre maggior frequenza sul territorio nazionale;<br />

si tratta del matrimonio contratto fra la lavoratrice straniera e il soggetto<br />

curato (l’anziano) o più frequentemente fra colei che cura l’anziano della<br />

famiglia e un familiare, di solito con caratteristiche socio-demografiche (età,<br />

lavoro, precedente matrimonio alle spalle) che lo rendono meno “appetibile”<br />

sul mercato matrimoniale autoctono.<br />

In altri casi siamo <strong>in</strong> presenza di matrimoni riequilibratori del mercato matrimoniale<br />

<strong>in</strong> quanto si verifica uno scambio compensatorio fra i partner, poiché<br />

le chance dell’uno (straniero più giovane, ecc.) vengono compensate con<br />

limiti del coniuge autoctono (maggior età, precedente matrimonio) che però<br />

porta <strong>in</strong> dote altre chances (una casa, la cittad<strong>in</strong>anza, un percorso di maggiore<br />

<strong>in</strong>clusione).<br />

3. Il “lavoro matrimoniale”<br />

La famiglia della migrazione è caratterizzata dalla poliedricità e dalla d<strong>in</strong>amicità<br />

delle relazioni e delle pratiche coniugali (Tognetti Bordogna, 2001b). Le<br />

molteplici pratiche matrimoniali della nostra società tendono <strong>in</strong>fatti a complessificarsi<br />

<strong>in</strong> presenza di flussi migratori, e <strong>in</strong> modo particolare <strong>in</strong> presenza di<br />

flussi che si articolano nel nuovo contesto anche grazie ai matrimoni misti.<br />

4 C. Vecchio, Ai trent<strong>in</strong>i piacciono le mogli straniere, “Trent<strong>in</strong>o”, 5 dic. 2002.<br />

<strong>in</strong>fosociale 7<br />

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