Immigrazione in Trentino 2003_Infosociale 7.pdf - Cinformi
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1. Uno spazio di flussi<br />
Il Trent<strong>in</strong>o, area di conf<strong>in</strong>e e di transito tra il Sud e il Centro dell’Europa, reca<br />
<strong>in</strong>scritta nella sua posizione geografica e nella sua stessa storia una vocazione<br />
all’<strong>in</strong>contro tra genti diverse e una tradizione di scambio <strong>in</strong>terculturale.<br />
Terra di passaggio e snodo di commerci, antica patria di emigranti e r<strong>in</strong>omato<br />
bac<strong>in</strong>o di accoglienza turistica, si trova oggi posto a confronto con un’altra<br />
espressione della mobilità umana, quella delle migrazioni <strong>in</strong>ternazionali.<br />
Anche il Trent<strong>in</strong>o partecipa <strong>in</strong> tal modo di un mutamento <strong>in</strong>eludibile del rapporto<br />
tra persone e territorio che attraversa tutte le società avanzate.<br />
Gli spostamenti di persone attraverso i conf<strong>in</strong>i sono <strong>in</strong>estricabilmente legati,<br />
<strong>in</strong>fatti, agli altri flussi che costituiscono la globalizzazione, e le migrazioni<br />
sono una delle forze salienti delle trasformazioni sociali nel mondo contemporaneo:<br />
è <strong>in</strong> realtà una nuova forma di un processo che <strong>in</strong> modi diversi si è<br />
esercitato s<strong>in</strong> dagli albori del mercato capitalistico mondiale, <strong>in</strong>torno al XVI<br />
secolo (Castles, 2002). “La globalizzazione non è soltanto un fenomeno economico:<br />
flussi di capitali, beni e servizi non possono aver luogo senza flussi<br />
paralleli di idee, prodotti culturali e persone. Questi flussi tendono <strong>in</strong> modo<br />
crescente ad essere organizzati mediante reti transnazionali di vario genere,<br />
che spaziano dalle organizzazioni <strong>in</strong>tergovernative alle imprese transnazionali,<br />
passando attraverso le Ong <strong>in</strong>ternazionali e le organizzazioni crim<strong>in</strong>ali<br />
globali” (Castles, 2002, p. 1146). Seguendo Manuel Castells (1996), questi<br />
processi contribuiscono a mutare l’organizzazione spaziale del mondo, da<br />
uno “spazio di luoghi” a uno “spazio di flussi”. Oltre a chi si sposta (circa 175<br />
milioni di persone nel mondo, pari a circa il 2,9% della popolazione mondiale,<br />
secondo le più recenti stime dell’Oim), le migrazioni co<strong>in</strong>volgono le persone<br />
ad essi collegate, e più <strong>in</strong> generale i contesti sociali delle aree di provenienza<br />
e di dest<strong>in</strong>azione (Pugliese e Macioti, <strong>2003</strong>), tanto che si è potuto parlare<br />
della nostra epoca come dell’“età delle migrazioni” (Castles e Miller, 1998).<br />
La nuova enfasi sulla portata epocale dei fenomeni migratori, riscontrabile<br />
anche a livello <strong>in</strong>ternazionale, è legata fra l’altro alla percezione della loro<br />
irriducibilità a un ricorso temporaneo e mirato a manodopera straniera, attivabile<br />
e disattivabile a seconda delle convenienze dei paesi riceventi. Di suo,<br />
l’esperienza italiana e <strong>in</strong> generale dell’Europa del Sud, ha aggiunto imprevidenza,<br />
impreparazione istituzionale e una ricezione più subita che progettata,<br />
avvenuta più per cont<strong>in</strong>genze esterne che per scelte consapevoli, benché<br />
rapidamente metabolizzata e favorita da un sistema economico alle prese<br />
con carenze di manodopera sempre più marcate nei segmenti più poveri,<br />
disagevoli e precari del sistema produttivo (i lavori delle c<strong>in</strong>que P già evocati<br />
lo scorso anno: pesanti, precari, pericolosi, poco pagati, penalizzati socialmente)<br />
(Ambros<strong>in</strong>i, 2001; Ambros<strong>in</strong>i e Berti, <strong>2003</strong>).<br />
Anche nel resto d’Europa le politiche migratorie si sono peraltro mostrate fallaci,<br />
essendo state impostate sulla base della previsione di una temporaneità<br />
13<br />
<strong>in</strong>fosociale 7