APPUNTI DI PATOLOGIA GENERALE - Camice d'Oro
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• le gemme vascolari crescono formando una rete<br />
• l'angiogenesi può avvenire per proliferazione e migrazione delle cellule endoteliali dei vasi<br />
preesistenti oppure anche attraverso elementi cellulari provenienti da cellule staminali del midollo<br />
osseo (emangioblasti, a livello embrionale sono precursori sia di cellule endoteliali che di quelle<br />
plasmatiche)<br />
• il VEGF è il principale fattore di crescita implicato e la sua sintesi è stimolata dall'ipossia e da fattori<br />
di crescita come il PDGF e il TGF<br />
• i fibroblasti proliferano e cominciano a depositare collagene => si ottiene un tessuto di granulazione<br />
fibrovascolare<br />
3. rimodellamento (organizzazione del tessuto fibroso, è dato dall'equilibrio tra sintesi di matrice e sua<br />
degradazione ad opera delle metallo proteasi della matrice, MMP)<br />
◦ a questo punto si è formata una cicatrice<br />
◦ il collagene è denso<br />
◦ i fibroblasti divengono inattivi => fibrociti<br />
◦ la vascolarità viene ridotta<br />
▪ la cicatrice giovane è rosea perché è ancora molto vascolarizzata, poi restano solo i vasellini definitivi<br />
e continua la deposizione di collagene => la cicatrice si imbianca<br />
◦ le cicatrici non sono mai definitive: carenza di vitamina C (es. nei marinai in passato) le fa riaprire perché<br />
è un fattore necessario per la produzione di collageno (sono sempre un rimodellamento)<br />
◦ le cicatrici possono essere cutanee, ma anche interne, negli organi<br />
▪ nelle cicatrici cutanee non ci sono più gli annessi, perché non sono in grado di rigenerare => la<br />
cicatrice è un tessuto diverso da quello originale<br />
Miofibroblasti: scoperti da Majno, sono i fibroblasti del tessuto di granulazione, hanno un fenotipo fortemente<br />
fibrillare => rispondono alle sostanze che fanno contrarre/rilassare la muscolatura liscia.<br />
I fibroblasti tendono ad allinearsi secondo linee di maggior tensione e riempiono gli spazi fra i rametti vascolari.<br />
Al temine del processo di riparazione diventano inattivi e si trasformano in fibrociti.<br />
GUARIGIONE DELLE FERITE<br />
Ferita = danno tissutale => c'è sempre infiammazione.<br />
Anche la guarigione delle ferite avviene attraverso un processo riparativo.<br />
Più precisamente, il grandioso scenario della guarigione delle ferite mette in gioco tre diversi processi:<br />
• emostasi (lesione vascolare)<br />
• infiammazione (danno)<br />
• riparazione (è necessario ricostruire)<br />
Guarigione primaria o per prima intenzione<br />
− ferite deterse<br />
− a margini ravvicinati e regolari<br />
Guarigione secondaria o per seconda intenzione (più lenta e difficoltosa)<br />
− ferite aperte (margini frastagliati e allontanati, perdita di sostanza)<br />
− ferite aperte e infette<br />
Ciò che determina la differenza è:<br />
• l’entità della perdita di sostanza (e quindi la vicinanza dei lembi)<br />
• l’entità della contaminazione microbica<br />
Dove c'è una ferita ci sono dei vasi troncati, quindi per prima cosa si forma un tappo piastrinico e poi un tappo<br />
emostatico secondario con fibrina.<br />
La fibrina:<br />
− fa anche da collante per i lembi della ferita<br />
− insieme trombina e PDGF stimola la migrazione dei fibroblasti e l'angiogenesi<br />
− insieme a fibronectina (più abbondante proteina della matrice extracellulare) forma una sorta letto su cui le<br />
cellule del tessuto possono moltiplicarsi anche in assenza di una membrana basale con movimento a cavallina<br />
(la cellula si moltiplica, passa sotto ad un'altra cellula inducendo l'avanzamento del tessuto) o a bruco (le<br />
Appunti di Patologia Generale – Pag, 106