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APPUNTI DI PATOLOGIA GENERALE - Camice d'Oro

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• La proteina viene inglobata per pinocitosi => il frammento B (binding) può legarsi alla<br />

superficie delle cellule sensibili.<br />

• La tossina ha due ponti di disolfuro, uno dei quali delimita una zona della molecola di circa 10 aminoacidi dei<br />

quali 3 sono residui di arginina => la presenza di arginina rende tale zona particolarmente sensibile all'azione<br />

proteolitica della tripsina che la intacca.<br />

• La successiva riduzione del ponte S-S con gruppi tiolitici (es. glutatione) separa la tossina in due frammenti.<br />

• il frammento A (active) ha l’azione enzimatica di ADP-ribosilazione ed è molto resistente alla digestione,<br />

mentre il B viene degradato<br />

• una sola molecola di A in una cellula può ucciderla in 24 ore, purché ci sia NAD sufficiente per ADP-ribosilare<br />

EF-2<br />

Lo stesso meccanismo d'azione (ADP ribosilazione di EF-2) ce l'ha pseudomonas aeruginosa.<br />

La tossina del colera col suo frammento A invece ha effetto ADP-ribosilante nei confronti di una proteina G che risulta<br />

attivata costitutivamente e determina l'attivazione dell'adenilato ciclasi con produzione di AMPc => efflusso di acqua e<br />

bicarbonato dalle cellule intestinali che determina la diarrea.<br />

Le tossine delle piante<br />

• Le tossine sono proteine e si trovano per lo più nei semi, ma a volte anche nelle foglie<br />

• Sin dall’antichità è nota la tossicità dei semi di Ricinus communis e di Abrus praecatorius.<br />

• Sono stati descritti centinaia di casi di intossicazione umana da semi di ricino, e i semi di Abrus sono stati usati<br />

in India a scopo criminale, per intossicare il bestiame o uomini, introducendo sotto la pelle delle vittime aculei<br />

fatti di un impasto di semi essiccato.<br />

• Alla fine del secolo scorso fu riconosciuta la natura proteica dei veleni di Abrus e di Ricinus e le due proteine<br />

tossiche, denominate abrina e ricina, furono poi largamente studiate da Ehrlich dal punto di vista<br />

immunologico.<br />

• L'olio da spremitura del ricino non è tossico perché non contiene la tossina, è stato impiegato come lubrificante<br />

e come purgante<br />

Struttura delle tossine vegetali<br />

• La ricina e l'abrina sono tossine proteiche molto potenti, letali per l'uomo e per gli animali.<br />

• Attualmente il numero delle proteine tossiche isolate e purificate dalle piante (semi, foglie o radici) è in<br />

continuo aumento e l'interesse per questi veleni dipende dall'aver riconosciuto:<br />

◦ 1. che sono potenti inibitori delle sintesi proteiche,<br />

◦ 2. che alcuni di essi hanno uno specifico effetto citotossico per cellule neoplastiche (la ricina è più potente<br />

sulle cellule tumorali)<br />

◦ 3. che la loro struttura è bicatenaria e comprende un peptide dotato di potere inibitorio sulle sintesi<br />

proteiche (catena A) e un altro dotato di specificità di legame per recettori delle membrane cellulari<br />

(catena B). Le due catene sono legate solo da ponti disolfuro<br />

Tossine vegetali e peptidi inibitori non tossici<br />

• Insieme a proteine vegetali tossiche sono state isolate da alcune piante proteine non tossiche, attive come<br />

inibitori delle sintesi proteiche solo in sistemi acellulari (RIP = ribosome inactivating protein). La mancanza di<br />

tossicità in vivo o su cellule in coltura dipende dall'essere costituite solo dall'inibitore e prive del peptide che<br />

consente l'attacco alla membrana e la penetrazione nelle cellule.<br />

• Lo studio di queste sostanze può consentire di isolare o di ricostituire (per ibridazione molecolare) potenti<br />

agenti antineoplastici con elevato coefficiente terapeutico (rapporto tra dose efficace e dose tossica).<br />

◦ es. attraverso ibridazione con anticorpi monoclonali, fattori di crescita, ormoni, ecc. => si raggiungono le<br />

cellule target, a quel punto la sostanza può agire solo su quelle cellule, inoltre ha grande attività perché si<br />

tratta di un enzima<br />

Bersaglio dell’azione della ricina<br />

La catena A della ricina inattiva specificamente la subunità ribosomiale<br />

60S e l’inattivazione è irreversibile, permane cioè dopo allontanamento<br />

Appunti di Patologia Generale – Pag, 53

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