APPUNTI DI PATOLOGIA GENERALE - Camice d'Oro
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caso è coinvolta una macromolecola di superficie, che può essere presentata da un organulo strutturale (es. i pili), una<br />
proteina trasmembrana presente costitutivamente sulla superficie della cellula o costituire un prodotto diffusibile.<br />
L’adesività dei batteri si esplica mediante specifici recettori della superficie batterica e importanti sono i recettori per le<br />
proteine della matrice extracellulare, detti adesine:<br />
• sono note adesine al collageno, alla fibronectina, al fibrinogeno, ecc.<br />
• di molte adesine sono noti i geni e la struttura proteica<br />
Es. analizzando colonie batteriche che si sono formate in cateteri o protesi interne si è visto che si sono selezionati<br />
quelli con adesine per il fibrinogeno.<br />
Lo slime<br />
L’adesività dei batteri si esplica anche attraverso la produzione di una sostanza mucillaginosa, detta biofilm o slime.<br />
Nel caso degli Stafilococchi il biofilm è costituito da un polimero polisaccaridico di N-acetilglucosamina.<br />
Il polimero è sintetizzato da una specifica N-acetilglucosaminil transferasi.<br />
La produzione dell’enzima è codificata da un complesso genico detto locus ica (intercellular adhesion), costituito da<br />
quattro geni strutturali: icaA, icaD, icaB e icaC (nell’ordine in cui si allineano nell’operone), e da un gene regolatore<br />
icaR (è un repressore, quando spento consente l'attivazione del locus ica), situato upstream rispetto a icaA.<br />
Lo slime consente la tenace adesione degli Stafilococchi anche a materiali protesici e ostacola l’accesso alle colonie<br />
batteriche delle difese dell’ospite (anticorpi, complemento, macrofagi) e degli antibiotici => l'infezione rischia di<br />
diventare irriducibile.<br />
Quando la densità di popolazione è molto alta i batteri smettono di produrre tossine e producono lo slime (regolazione<br />
genica).<br />
Ad es. quando viene inserita una protesi: il biomateriale viene rivestito prima da un velo di proteine (fibronectina,<br />
collageno solubile, fibrinogeno) => su questo film proteico i batteri aderiscono mediante le adesine specifiche => si<br />
attivano i geni della produzione dello slime (locus ica).<br />
Recentemente si è visto che nel biofilm non c'è solo la poli-acetilglucosamina, ma anche DNA extracellulare di batteri<br />
morti.<br />
Test fenotipico e genotipico per la produzione di slime in Staphyloccus epidermidis (batterio opportunista)<br />
• I ceppi dotati del locus ica e produttori di slime (60%) possono riconosciuti, dopo il loro isolamento, mediante:<br />
◦ A) coltura su piastre di Agar-Rosso-Congo (CRA) in cui i ceppi non produttori danno colonie rosse e i<br />
ceppi produttori colonie nere;<br />
◦ B) dimostrazione molecolare della presenza dei geni icaA e icaD mediante amplificazione PCR dei<br />
rispettivi segmenti genici, impiegando primer specifici e il DNA batterico come template<br />
◦ c'è quindi concordanza tra la dimostrazione fenotipica e quella genotipica per la presenza del locus ica<br />
Colonizzazione<br />
Dopo l’adesione i batteri aumentano di numero e instaurano l’infezione.<br />
La sopravvivenza implica la capacità di eludere le strategie antibatteriche dell’ospite.<br />
La moltiplicazione avviene se sono disponibili sostanze nutritizie indispensabili alla moltiplicazione batterica.<br />
A volte i fattori di crescita e metaboliti necessari alla moltiplicazione batterica sono presenti in particolari distretti, e ciò<br />
può spiegare la localizzazione.<br />
A volte la mancanza di tali fattori può spiegare la resistenza di specie: ad esempio alcuni ceppi di Y. pestis richiedono<br />
asparagina per la moltiplicazione e la presenza di asparaginasi nel sangue di cavia (assente nel sangue di topo) può<br />
spiegare l’assenza di patogenicità per la cavia.<br />
Appunti di Patologia Generale – Pag, 155