APPUNTI DI PATOLOGIA GENERALE - Camice d'Oro
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a livello cellulare la glicolisi.<br />
Somatostatina<br />
La somatostatina è un ormone polipeptidico.<br />
Prodotta dalle cellule delta del pancreas, inibisce il rilascio di insulina e glucagone e di acido cloridrico nello stomaco,<br />
inibisce inoltre la produzione esocrina del pancreas.<br />
Inoltre è prodotta da:<br />
− ipotalamo, dove inibisce la secrezione di GH (ormone della crescita) e Prolattina<br />
− cellule D antrali dello stomaco, dove inibisce cellule G produttrici di gastrina<br />
Peptide vasoattivo intestinale<br />
Il VIP ha ruoli differenti a seconda delle differenti parti del corpo in cui agisce:<br />
• il suo ruolo nell'intestino è quello di stimolare la secrezione di acqua ed elettroliti, così come di dilatare la<br />
muscolatura liscia intestinale, dilatare i vasi sanguigni periferici, stimolare la secrezione di bicarbonato<br />
pancreatico e inibire la secrezione di acido gastrico stimolata dalla gastrina. Questi effetti agiscono insieme per<br />
aumentare la motilità intestinale.<br />
È presente inoltre nel cervello e in qualche nervo autonomo. Una regione del cervello include una specifica regione dei<br />
nuclei soprachiasmatici (SCN) dove si trova il pacemaker circadiano primario. Dato che i SCN sono responsabili nel<br />
rilevare la luce nell'ambiente circostante comunicatagli direttamente dalla retina, e comunicano questa informazione sul<br />
relativo 'momento del giorno' al resto del corpo, è probabile che VIP giochi un ruolo chiave nel meccanismo<br />
dell'orologio biologico dei mammiferi.<br />
È presente anche nel cuore ed ha effetti significativi sull'apparato cardiocircolatorio. Induce vasodilatazione coronarica<br />
ed ha anche un effetto inotropo e cronotropo positivo.<br />
<strong>DI</strong>ABETE MELLITO<br />
E’ un disordine cronico del metabolismo dei carboidrati, lipidi e proteine.<br />
La caratteristica della malattia è la risposta secretoria insufficiente o difettosa dell'insulina, che determina una<br />
alterazione del metabolismo dei carboidrati (glucosio), con conseguente iperglicemia.<br />
Circa il 3% della popolazione mondiale (100 milioni di individui) soffre di questa affezione, che quindi è una tra le più<br />
comuni malattie non infettive.<br />
Classificazione e incidenza<br />
Le forme più importanti di diabete mellito possono essere divise in due varianti più comuni (il tipo 1 ed il tipo 2) che si<br />
differenziano per l'ereditarietà, le risposte all'insulina e le origini; in modo meno specifico per difetti genetici delle<br />
funzioni delle cellule.<br />
Diabete primitivo<br />
1. Tipo 1 (in precedenza diabete mellito<br />
insulino-dipendente, IDDM: denominazione<br />
ora superata)<br />
◦ 1A autoimmune<br />
◦ 1B Idiopatico<br />
2. Tipo 2 (in precedenza diabete mellito non<br />
insulino-dipendente, NIDDM: denominazione<br />
ora superata)<br />
3. Difetti genetici della funzione delle cellule<br />
beta<br />
◦ Diabete giovanile ad insorgenza in età<br />
matura [MODY]) : non lo trattiamo<br />
◦ Cromosoma 2, HNF 4 a (MODY 1)<br />
◦ Cromosoma 7, glucochinasi (MODY 2)<br />
◦ Cromosoma 12, HNF 1 a (MODY 3)<br />
◦ DNA mitocondriale<br />
◦ Altri difetti genetici<br />
Quello che distingue tipo I e tipo II è il meccanismo<br />
patogenetico:<br />
Appunti di Patologia Generale – Pag, 178