APPUNTI DI PATOLOGIA GENERALE - Camice d'Oro
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Il termine medico preciso è embolia gassosa alle arterie cerebrali, ma i sub parlano semplicemente di embolia<br />
gassosa.<br />
Il modo più drammatico in cui l’embolia si presenta è quando il subacqueo emerge inconscio o perde coscienza nei<br />
primi dieci minuti dopo l’emersione.<br />
In questi casi si tratta di una vera emergenza che richiede l’immediato trasferimento ad una struttura medica per il<br />
trattamento.<br />
Manifestazioni minori dell'EGA<br />
L’embolia gassosa può anche provocare sintomi neurologici minimi come formicolii o intorpidimento, debolezza senza<br />
evidente paralisi, o difficoltà di pensiero senza evidente confusione. In questi casi c’è tempo per una valutazione più<br />
completa per escludere altre possibili cause di tali sintomi<br />
Sintomi e segni<br />
• Sintomi: vertigini, visione annebbiata, dolore toracico, disorientamento, variazione della personalità, paralisi o<br />
debolezza.<br />
• Segni: schiuma sanguinolenta dalla bocca o dal naso, paralisi o debolezza, convulsioni, incoscienza,<br />
interruzione del respiro, morte.<br />
Segni e sintomi appaiono al momento dell’emersione o immediatamente dopo, e possono somigliare a quelli<br />
dell’infarto.<br />
Prevenzione e trattamento<br />
Alterazioni del polmone come asma, infezioni, cisti, tumori, tessuto cicatriziale dopo interventi chirurgici o malattia<br />
ostruttiva polmonare possono predisporre all’embolia gassosa.<br />
Il trattamento di elezione consiste nella ricompressione eseguita in “camera iperbarica”.<br />
E’ tuttavia utile stabilizzare il paziente e fornire le prime cure nella struttura medica più vicina, prima di trasportarlo alla<br />
camera iperbarica.<br />
Il primo soccorso con ossigeno può ridurre i sintomi in modo sostanziale; quando è disponibile si deve sempre istituire<br />
tale terapia, ma essa non deve cambiare il complessivo piano di trattamento.<br />
I sintomi di un’embolia gassosa e di una grave malattia da decompressione (MDD) spesso possono migliorare dopo<br />
aver iniziato a respirare ossigeno, ma possono riapparire in seguito.<br />
Anche quando è ritardata, la terapia ricompressiva per un’embolia gassosa può avere efficacia.<br />
Il trattamento tempestivo è più facile e più efficace, ma alcuni trattamenti hanno avuto successo fino a due giorni dopo<br />
l’incidente.<br />
Malattia da decompressione (chiamata anche male del palombaro, malattia dei cassoni)<br />
La EGA è più una malattia ricreativa, questa invece è più una malattia professionale.<br />
E' il risultato della decompressione che segue l’esposizione ad una pressione aumentata.<br />
Mentre l’immediata ricompressione non è di solito questione di vita o di morte – come per l’embolia gassosa – possono<br />
comunque verificarsi danni gravi, e prima inizia la ricompressione, migliore sarà la guarigione.<br />
Durante un’immersione il gas respirato si discioglie nei tessuti del corpo in proporzione alla pressione ambientale.<br />
La legge di Henry, formulata da William Henry nel 1803, regola la solubilità dei gas in un liquido. In particolare essa<br />
sostiene che:<br />
− un gas che esercita una pressione sulla superficie di un liquido, vi entra in soluzione finché avrà raggiunto in<br />
quel liquido la stessa pressione che esercita sopra di esso.<br />
Raggiunto l'equilibrio, il liquido si definisce saturo di quel gas a quella pressione. Tale stato di equilibrio permane fino a<br />
quando la pressione esterna del gas resterà inalterata, altrimenti, se essa aumenta, altro gas entrerà in soluzione; se<br />
diminuisce, il liquido si troverà in una situazione di sovrasaturazione ed il gas si libererà fino a quando le pressioni<br />
saranno nuovamente equilibrate.<br />
Una espressione matematica della legge di Henry può essere la seguente: P = kC<br />
− dove P è la pressione del gas, C è la sua concentrazione e k il coefficiente di solubilità del gas nel liquido<br />
O2 k = 4.34×104 atm/mol<br />
CO2 k = 1.64×103 atm/mol<br />
H2 k = 7.04×104 atm/mol<br />
N2 k = 8.68×104 atm/mol<br />
Durante un’immersione i tessuti del corpo assorbono azoto dal gas respirato in proporzione alla pressione ambientale.<br />
Finché il subacqueo resta a quella pressione, il gas normalmente non crea alcun problema.<br />
Se si elimina troppo velocemente la pressione, l’azoto esce dalla soluzione e forma bolle nei tessuti e nella circolazione<br />
sanguigna.<br />
Questo può capitare anche quando un subacqueo segue le linee guida accettate per la decompressione.<br />
Appunti di Patologia Generale – Pag, 73