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APPUNTI DI PATOLOGIA GENERALE - Camice d'Oro

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− una delle possibili evoluzioni dell'infiammazione acuta è quella cronica<br />

Infiammazione cronica:<br />

− scopo della flogosi cronica è contenere, controllare, circoscrivere l’infezione o il danno. La flogosi cronica può<br />

seguire una flogosi acuta non risolta, oppure è tale sin dall’inizio (sostanze insolubili, corpi estranei, TBC)<br />

− è detta istoflogosi perché deriva frequentemente dall'infiammazione acuta che non è riuscita a debellare il<br />

danno => circoscrive con diversi citotipi l'agente eziologico inglobandolo<br />

− es. per micobatterio della tubercolosi, che l'infiammazione acuta non riesce a debellare<br />

L’infiammazione acuta si completa con il processo riparativo<br />

− Infatti, una volta eliminata la causa del danno nel focolaio flogistico, interviene il processo riparativo a<br />

sostituire i tessuti lesi tramite (a seconda del tipo e dell’entità del danno):<br />

− rigenerazione parenchimale (dove possibile) => restitutio ad integrum<br />

− fibrosi e cicatrizzazione<br />

− o entrambe<br />

Nella flogosi cronica il processo riparativo è presente, ma assume un significato diverso.<br />

L’infiammazione è una risposta difensiva. Tuttavia infiammazione e riparazione possono talora essere dannose,<br />

ad esempio:<br />

− Le pericolose reazioni di ipersensibilità<br />

− Molte forme di artrite (ad esempio l’artrite reumatoide) = risposta immunitaria + risposta infiammatoria =><br />

distruzione dell'articolazione<br />

− L’arteriosclerosi = principale forma di aterosclerosi, è una risposta infiammatoria della parete vascolare<br />

− Le cicatrici deformanti, le sinechie (cicatrici deformanti), le aderenze che provocano ostruzione intestinale o<br />

limitano la mobilità delle articolazioni<br />

− L’epiglottidite da Haemophylus influenzae (asfissia)<br />

− Le conseguenze infiammatorie della meningite meningococcica<br />

CELLULE DELL'INFIAMMAZIONE<br />

− Le cellule del processo infiammatorio: protagoniste, attrici, comparse e parte interpretata da ciascuna<br />

− 10 tipi di cellule possono “recitare” sul “palcoscenico” del processo infiammatorio<br />

− nella flogosi acuta l’attore protagonista è il neutrofilo<br />

− nella infiammazione cronica il protagonista è il macrofago, o istiocita, che entra anche in gioco al<br />

termine dell'infiammazione acuta per ripulire i residui<br />

− tutti i tipi sono quiescenti in condizioni normali, ma si attivano nel focolaio infiammatorio<br />

− tutti producono mediatori chimici: il linguaggio chimico dell’infiammazione<br />

Granulocita neutrofilo<br />

• è l'attore principale dell'infiammazione acuta, agisce sempre in gruppi numerosi<br />

• è un po' più grande del globulo rosso => deve deformarsi per passare nei capillari più piccoli<br />

• è in grado di strisciare appiattendosi<br />

• Leucocita presente, in condizioni normali, solo nel sangue e nel midollo osseo. Vita breve: 12-20 ore.<br />

• Poco reticolo endoplasmico, pochi mitocondri, notevoli riserve di glicogeno dalle quali estraggono energia per<br />

il movimento.<br />

• Dotato di elevata capacità battericida, conferitagli da circa 2000 granuli di tre tipi:<br />

◦ granuli primari o azzurrofili, simili ai lisosomi e, come questi, contenenti principalmente idrolasi acide<br />

(enzimi attivi a pH acido con meccanismo idrolitico). Contengono inoltre: catepsine, elastasi, fosfolipasi;<br />

◦ granuli secondari o specifici, i più numerosi ed i primi ad essere “consumati” durante la fagocitosi.<br />

Contengono collagenasi, lisozima, lattoferrina<br />

◦ granuli terziari o particelle C, contenenti catepsine e gelatinasi<br />

• Uccide quando, attivato, va incontro ad una esplosione respiratoria, durante la quale secerne enzimi e radicali<br />

liberi dell’ossigeno. I microorganismi ingeriti sono demoliti attraverso la generazione di composti tossici<br />

dell’ossigeno. E’ dunque una cellula secretoria la cui secrezione inizia quando è richiamata da stimoli<br />

chemiotattici.<br />

• A valori inferiori a 1000-500/mm3 (neutropenia): minaccia di infezioni batteriche (questo significa che agisce<br />

anche normalmente).<br />

• La sua presenza nei tessuti (e un valore alto nel sangue) è indicativa di eventi acuti come un’invasione<br />

batterica o un altro tipo di danno tissutale.<br />

Appunti di Patologia Generale – Pag, 90

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