APPUNTI DI PATOLOGIA GENERALE - Camice d'Oro
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DANNO CELLULARE IRREVERSIBILE<br />
Aspetti morfologici del danno cellulare ormai irreversibile<br />
• il superamento del "punto di non ritorno" è<br />
indicato morfologicamente da:<br />
◦ estremo formarsi di bolle sulla superficie<br />
cellulare<br />
◦ notevole rigonfiamento dei mitocondri<br />
(aspetto più importante) con formazione di<br />
aree elettrondense nella matrice<br />
◦<br />
mitocondriale (corrispondenti a precipitati)<br />
rottura della membrana cellulare<br />
◦ dissoluzione degli organuli, compreso il<br />
nucleo (picnosi, cariolisi, carioressi),<br />
degenerazione lisosomiale<br />
▪ picnosi = nucleo molto compatto e<br />
addensato, leggermente più piccolo<br />
▪ carioressi = il nucleo si frammenta grossolanamente<br />
▪ cariolisi = dissoluzione del nucleo in frammenti sempre più piccoli, fino a scomparire<br />
Funzioni cellulari vulnerabili<br />
Qualunque sia l’agente scatenante, sono sempre compromesse le seguenti funzioni cellulari:<br />
− capacità della cellula di mantenere l’integrità della propria membrana (con compromissione dell’equilibrio<br />
ionico ed osmotico della cellula)<br />
− respirazione aerobia (fosforilazione ossidativa mitocondriale)<br />
− sintesi proteica (sia di proteine strutturali, sia enzimatiche)<br />
− capacità della cellula di mantenere l’integrità del genoma<br />
E' difficile che un danno intenso ad una o più di queste funzioni consenta la vita cellulare.<br />
Entità del danno e potenziale reversibilità<br />
L’entità del danno e la sua eventuale reversibilità dipendono sia dalle caratteristiche dell’agente lesivo, sia da quelle<br />
della cellula colpita:<br />
• AGENTE LESIVO: tipo, durata, intensità dello stimolo dannoso<br />
• CELLULA COLPITA: tipo cellulare (es. i neuroni sono molto sensibili all'ischemia, i fibroblasti la tollerano<br />
meglio), stato fisiologico (esempio del ratto in diverse condizioni dietetiche). Più in generale: capacità di<br />
adattamento di “quella” cellula in “quel” contesto.<br />
Tra i vari elementi biochimici e strutturali di una cellula vi è una interdipendenza così stretta che, ovunque inizi<br />
l’attacco dell’agente etiologico, il danno si propaga a tutti i distretti.<br />
Meccanismi biochimici che mediano il passaggio dal danno sino alla morte<br />
− aumento del calcio intracellulare<br />
− Tale aumento innesca l’attivazione di numerosi enzimi la cui azione risulta deleteria per l’integrità di<br />
membrana, come fosfolipasi (la cui azione promuove la perdita di integrità della membrana); proteasi (che<br />
degradano proteine citoscheletriche e di membrana); ATPasi (che esauriscono l’ ATP)<br />
− è il meccanismo più comune e il più importante<br />
− deplezione di ATP<br />
− alterazione della permeabilità di membrana<br />
− per danno diretto (sostanze chimiche, fisiche, tossine batteriche, virus) o indiretto<br />
− azione dell'ossigeno e dei radicali liberi da esso derivati<br />
− Tale meccanismo rappresenta la via finale comune nel danno cellulare indotto da una notevole varietà di<br />
agenti, fra i quali quelli coinvolti nel danno da radiazioni e da diverse sostanze chimiche. I radicali liberi<br />
sono specie chimiche che contengono un unico elettrone spaiato in un orbitale esterno. Altamente reattivi e<br />
capaci di innescare reazioni a catena. Sono causa di perossidazione lipidica della membrana cellulare e di<br />
danno del DNA.<br />
Appunti di Patologia Generale – Pag, 16