APPUNTI DI PATOLOGIA GENERALE - Camice d'Oro
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a 15°C => questo può favorire l'attecchimento di batteri<br />
• bile, secrezioni salivari e pancreatiche<br />
• sistema di filtro del nasofaringe, secrezioni bronchiali, cervicali, uretrali e prostatiche<br />
• granulociti neutrofili, monociti, fattori del complemento, sistema monocitico-macrofagico, immunoglobuline,<br />
immunità cellulo-mediata<br />
Esempi di vie di disseminazione batterica:<br />
• batteri possono penetrare attraverso cute, gola, polmone, intestino, tratto urinario => questo avviene per<br />
influenza, difterite, dissenteria da shigella, pielonefrite ascendente<br />
• dalla cute possono andare in un linfonodo e poi al circolo ematico => questo aviene per dengue, malaria, tifo<br />
petecchiale<br />
• dal circolo ematico possono localizzarsi poi nel sistema nervoso (poliomielite), cute (varicella), pomoni<br />
(morbillo, rosolia), rene (pielonefrite ematogena), ghiandole salivari (parotite, rabbia), fegato (epatite B, febbre<br />
gialla)<br />
Penetrazione e invasione<br />
Il concetto dell'invasività va sempre valutato insieme alla tossinogenicità, e non sempre sono correlate.<br />
Il processo invasivo può essere superficiale come nel caso di C. diphtheriae e B. pertussis, generalmente ritenuti non<br />
invasivi, ma produttori di tossine. Avviene una adesione locale alle cellule epiteliali del tratto respiratorio, anche se i<br />
danni sistemici e sono causati dalle rispettive tossine.<br />
Il bacillo del tetano si moltiplica solo nella ferita, ma la tossina raggiunge il SN, senza dare sintomi locali nella ferita.<br />
Per altri batteri l’azione patogena si esplica attraverso la invasività. Tipico è il caso di Shigella e ceppi di E. coli<br />
enteroinvasivi.<br />
Tramite l’invasività nelle cellule della mucosa del colon Shigella si sottrae all’ambiente competitivo del lume<br />
intestinale.<br />
Alcuni ceppi di Shigella e E. coli hanno capacità di produrre una tossina che ha lo stesso effetto della ricina.<br />
Es. di lesione da tossina difterica => miocardite difterica<br />
Nel caso di streptococchi si parla di lesioni localizzate:<br />
− infezione primaria => erisipela, ulcera aftosa, faringite, ascessi polmonari, polmonite, impetigine, sepsi del<br />
puerperio<br />
− infezioni secondarie => meningite, endocardite batterica subacuta, setticemia<br />
− complicanze non infettive => febbre reumatica, scarlattina, glomerulonefrite<br />
Tifo da slamonella typhi<br />
Raggiunge facilmente l'intestino se ingerita con sostanze acquose perché passa rapidamente lo stomaco => penetra nella<br />
mucosa => attraverso il sangue raggiunge fegato e milza, attraverso i vasi linfatici raggiunge i linfonodi mesenterici =><br />
dal fegato può venire eliminato con la bile (condizione di portatore abbastanza prolungata), raggiunge una infezione<br />
successiva secondaria dell'intestino, con possibilità di danno alle placche del Peyer e possibilità di ulcerazione della<br />
mucosa.<br />
Bacillo del colera<br />
Arriva all'intestino sempre attraverso l'acqua inquinata, non dà un danno istopatologico alla mucosa, ma produce una<br />
tossina che si attacca ad un recettore nucleosidico => la sua subunità A induce ADP ribosilazione di una proteina G =><br />
resta attivata (inibizione dell'attività GTPasica) => aumento di cAMP => aumento di eliminazione di H2O e Na+ =><br />
diarrea colerica (grave) => disidratazione => shock => morte<br />
PATOGENICITÀ: VIRULENZA E TOSSIGENICITÀ<br />
Il potere patogeno di un parassita deriva da due caratteristiche:<br />
− virulenza = capacità di contrastare e vincere le difese dell'ospite una volta che ha colonizzato i tessuti<br />
− tossinogenicità = capacità produrre e liberare di tossine<br />
L'animale infettato (ospite) deve vivere in comunità, altrimenti il parassita non riesce a sopravvivere.<br />
FATTORI DELLA VIRULENZA<br />
I patogeni devono prima di tutto aderire ai tessuti, colonizzarli ed eventualmente diffondersi nell'organismo.<br />
Adesività: il legame dei batteri alle cellule epiteliali è essenziale per la resistenza nei confronti delle difese dell’ospite e<br />
per la successiva colonizzazione del tessuto. Gli apparati di adesione sono diversi per i diversi microrganismi. In ogni<br />
Appunti di Patologia Generale – Pag, 154