APPUNTI DI PATOLOGIA GENERALE - Camice d'Oro
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RA<strong>DI</strong>AZIONI COME INIBITORI DELLA TRASCRIZIONE<br />
• Tra gli agenti che agiscono sulla trascrizione (oltre che sulla duplicazione del DNA) vanno ricordate le<br />
radiazioni, sia ionizzanti, sia eccitanti.<br />
• La rottura dei filamenti o la formazione di dimeri tra le basi alterano la funzione stampo del DNA e inibiscono<br />
la sintesi di RNA.<br />
• È interessante che la microirradiazione con raggi UV della parte extranucleolare del nucleo induce una pronta<br />
«segregazione nucleolare»<br />
INIBITORI DELLA TRASCRIZIONE AGENTI SULLE RNA-POLIMERASI<br />
• Due modelli di inibitori delle RNA polimerasi, con stretta specificità per il tipo di enzima inibito sono:<br />
◦ la rifampicina, specifica per l'RNA polimerasi procariotica, impiegato in terapia come farmaco<br />
antitubercolare e altro. Dà anche tossicità mitocondriale (perchè ha ribosomi 50s, ecc.)<br />
◦ la α-amanitina, specifica per le RNA polimerasi eucariotiche nucleoplasmatiche B I e B II.<br />
Rifampicina<br />
• Le rifampicine A e B, antibiotici prodotti dallo Streptomyces mediterranei, ed il derivato sintetico rifamicina<br />
sono potenti inibitori della RNA polimerasi batterica.<br />
• La rifampicina si lega non covalentemente alla subunità beta.<br />
• È inibita l'iniziazione e non l'elongazione.<br />
• Gli enzimi nucleari delle cellule eucariotiche non sono inibiti dalla rifampicina, ma le RNA-polimerasi dei<br />
mitocondri sono sensibili.<br />
• Le proprietà e la specificità delle rifampicine come inibitori dell'RNA polimerasi batterica ne consentono<br />
l'impiego come farmaco antibatterico, in particolare antitubercolare.<br />
Amanitine<br />
• Nei funghi velenosi mortali Amanita phalloides, A.<br />
verna, e A. virosa sono presenti due classi di sostanze<br />
tossiche, le amanitine e le falloidine.<br />
• Le amanitine sono potentissimi inibitori dell'RNA<br />
polimerasi delle cellule eucariotiche.<br />
• I vari tipi di RNA polimerasi sono diversamente sensibili<br />
a amanitine<br />
• Trattandosi di veleni termoresistenti sono attivi anche<br />
dopo cottura dei funghi.<br />
• La massima parte di decessi per avvelenamento da<br />
funghi è dovuta alla specie più diffusa A. phalloides, la<br />
cui ingestione, nella quantità di 50 g di fungo fresco,<br />
causa la morte di un uomo adulto.<br />
• Avvelenamento da amanitina<br />
◦ Dopo una iniziale sintomatologia, consistente in<br />
violenti dolori addominali con vomito e diarrea, che può portare rapidamente a morte con una sindrome<br />
simile al colera, i sintomi gastrointestinali regrediscono; ma molto spesso, dopo un variabile periodo di<br />
latenza di alcuni giorni, compaiono segni di insufficienza epatica e renale che, aggravandosi, possono<br />
portare a morte l'avvelenato.<br />
• Avvelenamento sperimentale<br />
◦ Le prime lesioni cellulari sono localizzate nel nucleo con segregazione e poi frammentazione dei nucleoli<br />
e condensazione della cromatina nucleoplasmatica.<br />
◦ Nel topo le lesioni cellulari sono manifeste prima nel fegato, con steatosi e necrosi degli epatociti e poi nel<br />
rene con necrosi delle cellule dei tubuli contorti prossimali (necrosi da tossico).<br />
◦ Nel ratto mancano i danni renali e ciò è stato interpretato con il fatto che le cellule dei tubuli prossimali<br />
del ratto sono incapaci di riassorbire l'amanitina filtrata con la preurina.<br />
• Avvelenamento sperimentale e orale<br />
◦ Nel topo e nel ratto l’amanitina non è assorbita dall’intestino e quindi non è attiva per via orale, ma solo<br />
per iniezione parenterale.<br />
◦ Nell’uomo e nel cane l’amanitina lede prima l’intestino e poi fegato e rene e quindi in queste specie è<br />
possibile l’avvelenamento per via alimentare<br />
Appunti di Patologia Generale – Pag, 48