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Avvertenza
La Carta europea delle lingue e dei saperi, la Legge regionale
n. 26 / del 1997 e la Legge nazionale n. 482 /del 1999, costituiscono
le linee portanti di un progetto di sviluppo culturale
dell’Unione Europea rivolto alla valorizzazione delle specializzazioni
culturali e dei saperi che i vari popoli hanno maturato
in un percorso millenario. Un immenso patrimonio, vario e
articolato, destinato a dare un nuovo orizzonte di senso alle
azioni individuali, creative e produttive, di ogni piccola o
grande comunità. Queste conclusioni poggiano le fondamenta
su riflessioni, rielaborazioni teoriche e orientamenti del pensiero
e della ricerca che hanno attraversato, in forme diverse e con
alterne vicissitudini, tutto il Novecento. La diffusione delle
nuove teorie linguistiche, antropologiche ed estetiche ha contribuito
in modo decisivo, soprattutto nel nostro caso, a far
emergere una rappresentazione della Sardegna profondamente
diversa da quella dei secoli precedenti. La lingua sarda su cui
insiste l’asse semiotico della nostra cultura plurilingue, costituisce,
dal punto di vista simbolico, un motivo che legittima,
in quanto minoranza storicolinguistica, una visibilità nuova
della Sardegna nell’ambito delle regioni dell’Unione Europea.