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NICOLA TANDA
vece all’esterno dell’Isola, nella monumentale antologia in tre
volumi della collana dei Meridiani di Mondadori, La poesia in
dialetto, curata da Franco Brevini. In questa antologia la poesia
in lingua sarda viene accolta e aggiornata fino agli esiti più recenti.
Inoltre l’universo letterario sardo viene considerato come
un universo a parte e a statuto speciale rispetto a quello italiano.
Quest’opera è un esempio del come si dovrebbe costruire
una storia della comunicazione letteraria degli italiani basata
sul concetto di geografia della letteratura, tenendo però conto
delle situazioni linguistiche particolari e delle produzioni letterarie
relative.
È questo, a mio avviso, l’approccio più corretto e suscettibile
di evoluzione in una società che tende a divenire sempre
più multiculturale e multirazziale. Ma il multiculturalismo ha
un senso solo se si riconosce il valore della diversità e il principio
del rispetto, per ogni popolo, della cultura di appartenenza
di ciascuno. Come nel passato i nostri popoli, le nostre comunità,
ciascuna con la propria lingua, le proprie istituzioni, il
proprio sistema di valori, la propria cultura, sono entrati a far
parte della grande civiltà cristiana che ha costituito i presupposti
dell’Unione Europea di oggi, così anche le comunità extraeuropee,
che premono sul nostro continente, potranno entrare
a farne parte ma alle medesime condizioni di rispetto reciproco
e di crescita comune.
Forse ho tenuto una linea troppo colloquiale e ho ripetuto
spesso concetti e aperto parentesi più del necessario. Me ne
scuso e vi ringrazio per la pazienza. Ritengo tuttavia che questo