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Un’odissea de rimas nobas 221
La difficoltà che gli italianisti hanno sempre incontrato
nell’inserire i testi di un autore sardo nel sistema letterario italiano
e nel mettere a fuoco i problemi della produzione letteraria in
Sardegna si possono spiegare solo se si prende in considerazione
la vicenda storica che riguarda l’Isola. Finora essa è stata ignorata
o considerata dagli studiosi parte integrante della letteratura italiana,
come se, da sempre, ne abbia fatto parte e non abbia invece
anch’essa uno statuto speciale. Ci si sorprende perciò quando
della produzione in italiano si ritrovano solo scarsi ed episodici
riscontri che aumentano, più che dalla fine del Settecento, proprio
dall’Ottocento. Uno sguardo alla storia avrebbe potuto però
chiarire subito questa situazione singolare.
I Duchi di Savoia ricevono il titoli di re perché, dopo il trattato
di Londra (1718 -20) viene loro attribuito il Regno di Sardegna
che prima faceva parte della Confederazione dei Regni di
Aragona e di Castiglia. Il titolo di re e la vicenda del Regnum
Sardiniae risalgono a Federico II che ha insignito il proprio figlio
Enzo del titolo di Re di Sardegna e che, per realizzare questo
proposito, sposa Adelasia, giudicessa di Torres. Tutti conoscono
poi la vicenda di Enzo che, dopo la battaglia della Fossalta, muore
prigioniero del Comune di Bologna. Bonifazio VIII investe,
successivamente, Giacomo II d'Aragona del Regnum Sardiniae e
Corsicae e i Catalano-Aragonesi tentano di occuparla ostacolati,
di volta in volta, dai giudici o regoli locali, in particolare dai
Giudici di Arborea, tanto che solo nel 1478, dopo la battaglia di
Macomer, possono dire di aver preso possesso dell’Isola La Sardegna
quindi dopo aver gravitato nell'orbita delle repubbliche