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NICOLA TANDA
getto libero e responsabile. La lingua, la lingua sarda, è in questo
caso uno strumento di libertà e di autonomia che sta alla
base di una concezione realmente democratica delle comunità
in senso pluralista e partecipativo.
Le questioni della lingua
Nel 1981 la Comunità europea ha sancito l’attenzione che
la scuola e quindi l’intera società civile deve dedicare alle diverse
lingue e alle diverse culture regionali (“Gazzetta ufficiale
della Comunità europea”, 9.11.1981). Alla base delle rivendicazioni
relative c’è un fondamento psicolinguistico e generalmente
psicologico assai importante che riguarda appunto la
formazione della personalità di ciascun individuo. Sulla base di
queste considerazioni linguistiche mi pare debba essere ripensata
la concezione stessa della politica educativa nelle singole
comunità nazionali.
Lo stato-nazione si appresta a subire un ulteriore affievolimento
della propria sovranità, all’esterno, verso l’Unione europea
e, all’interno, verso le autonomie locali siano esse nazionalità
o identità regionali. Il contesto sovranazionale è oggi assai
diverso da quelli del passato e prevede il riconoscimento del
valore delle lingue e delle culture, dalle lingue e culture europee
alle lingue e culture del mondo. In Sardegna riscontriamo
a questo proposito atteggiamenti politici diversi. Abbiamo ancora
esempi di rivendicazioni nazionaliste e di giuste rivendica-