versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

234
NICOLA TANDA
tivo proprio dall’interno e in sostanza fraterno più che paternalistico
senza per questo dimenticare le difficoltà delle situazioni
e il principio di realtà. Si trattava insomma di mettere a
profitto una esperienza secolare.
Come era stato inoltre autorevolmente sottolineato, durante
un convegno sul Ciad alla presenza delle autorità politiche e
scientifiche ciadiane, tenuto a Sassari nel 1998, c’è distanza
genetica tra il DNA dei Sardi e quello dei popoli del Nord
dell’Europa mentre c’è vicinanza invece con le popolazioni del
Caucaso e del Mediterraneo. Ma soprattutto ci sono, a mio
avviso ragioni culturali e storiche che accomunano attualmente
le due diverse esperienze.
La popolazione sarda ha dovuto subire, dopo il tentativo di
realizzare una unità statuale di tipo nazionale, una colonizzazione
che, per quel che riguarda la popolazione sardofona, si è
solo attenuata ma non è, di fatto mai cessata. Solo con
l’attuazione della Legge regionale sulla valorizzazione della lingua
sarda e della Legge nazionale sulle lingue delle minoranze,
i contorni del problema della fine della dipendenza dei modelli
culturali imposti o indotti dall’esterno possono trovare la via
corretta per una autonomia effettiva basata su un automodello.
È dalla consapevolezza e dalle esperienze di questi problemi
antropologici, linguistici e politici comuni che può derivare un
contributo alla soluzione dei problemi dei fratelli del Ciad.
Per il resto, l’interesse che uno studioso della comunicazione
letteraria, e per giunta, della comunicazione letteraria come
quella della Sardegna, poteva avere, per una situazione cultura-