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Un’odissea de rimas nobas 65
stici, esegetici, ha come direttiva non solo la ricostruzione ma
anche l’interpretazione, o ermeneutica, dei testi scritti del passato.
Comprendere a fondo e valutare ragionatamente
un’opera letteraria vuol dire rilevare filologicamente e storicamente
attraverso il tessuto e la realtà del testo stesso, del messaggio,
individuale e sociale insieme, che fu affidato a
quell’opera e del significato che essa ebbe per la realtà spirituale
e pratica del suo tempo e di oggi. Si è già detto quanto in
ritardo siano in Sardegna gli studi filologici anche rispetto a
tante altre realtà della penisola, a quanto insufficienti e inconsistenti
siano le operazioni di ricerca, ricostruzione, identificazione
e corretta interpretazione di buona parte della nostra
produzione letteraria. Analoga considerazione mi pare di poter
fare anche relativamente al panorama o all’esperienza editoriale
soprattutto degli ultimi anni.
Troppo importante è oggi l’industria culturale nell’ambito
della produzione, trasmissione, circolazione e fruizione dei testi,
per non dover fare i conti, come critico, con quanti in Sardegna
operano, fra mille difficoltà, nel mercato editoriale,
nell’organizzazione distributiva e di vendita, nella progettazione
e valorizzazione del prodotto-libro. L chiaro che quella operazione
filologica di scavo e recupero del patrimonio letterario
(molto del quale ancora inedito) non può avvenire senza
l’intervento del mondo editoriale e senza una seria politica di
intervento a sostegno di chi, con sistematicità e rigore, persegue
la strada della costruzione di nuove professionalità e nuove
competenze.