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Un’odissea de rimas nobas 57
storico letterario, della complessa realtà culturale dell’Isola, ed ha
legittimato questi risultati e queste aspirazioni con l’istituzione
di una cattedra di Letteratura e filologia sarda.
I premi inoltre hanno moltiplicato la produzione letteraria
ed hanno implicitamente favorito la circolazione culturale e la
competenza sia passiva sia attiva della lingua letteraria. Una
competenza che dovrebbe essere compito della scuola attivare,
e che tutti in astratto dovrebbero possedere, tutti dovrebbero
cioè saper decodificare e interpretare un testo e dovrebbero anche
saperlo codificare, poiché ciò contribuisce a far crescere la
personalità perché sia in grado di far fronte alle esigenze di
comunicazione sociale. Perché dovremmo privare la società di
un elemento di crescita così importante? Quanto lo sport può
giovare al corpo altrettanto può giovare all’anima la pratica
della comunicazione orale e scritta. In ogni situazione e circostanza
si richiede che un cittadino debba oggi saper comunicare
con gli altri con eleganza ed efficacia. Ma per comunicare
occorre prima conoscere i principi della comunicazione letteraria,
individuare il destinatario del messaggio, conoscere i protocolli
e i tempi della comunicazione, saper selezionare, a seconda
delle situazioni e del contesto, la forma di comunicazione
più adatta. Quando e dove la scuola fa questo? Attuare un
simile proposito rappresenterebbe già una vera rivoluzione. Per
contrastare i messaggi autoritari dei media occorre inoltre mettere
l’individuo in condizione di avere un atteggiamento critico
verso se stesso e verso gli altri che gli consenta di parlare e
non di essere parlato dal sistema, di “parlare” cioè come sog-