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NICOLA TANDA
una scansione lirica tutta interna, e hanno ricreato una lingua
poetica scavata nelle profondità del soggetto, risolvendola in
valori fonosimbolici del tutto nuovi e insospettati. Predu Mura,
da barbaricino, afferma che la Sardegna non può entrare
nel mondo moderno se non rinunzia al codice della vendetta.
Il codice della vendetta è stato per anni letto e interpretato in
modo distorto e strumentale. La sinistra sarda dovrà su questo
punto liberarsi da vecchie incrostazioni ideologiche e avviare
con coraggio un serio processo di aggiornamento e di revisione
della propria cultura. Ritornare invece sugli stereotipi di sempre,
trincerarsi nelle rendite di posizione acquisite e ormai controproducenti,
rispolverare il vecchio armamentario di luoghi
comuni significa rinunciare ad avere importanti chiavi interpretative
dell’oggi e del domani.
Non possiamo correre il rischio di andare in Europa con
talune concezioni obsolete care alle nostre classi dirigenti pena
la nostra definitiva marginalizzazione. L’Unione Europea, fin
da quando era Comunità, aveva già maturato un orientamento
di grande apertura verso le lingue e le culture regionali e verso
le minoranze etniche. In convegni tenuti presso prestigiose università
europee, di Leuwen, Namur, Bruxelles, ho presentato
contributi sulla comunicazione letteraria contemporanea in
Sardegna, sia narrativa che poetica. Queste relazioni hanno
suscitato un grandissimo interesse nel pubblico dei colleghi
italianisti di tutte le parti del mondo e in particolare in quello
dei piccoli e grandi popoli d’Europa. Noi oggi abbiamo una
letteratura bilingue di notevole livello, poiché ormai la mag-