Sulla figura del mediatore in Italiadelle cause di debolezza socioeconomica e pol<strong>it</strong>ico-giuridicapartecipazione autentica e attiva dei nuovi c<strong>it</strong>tadini dentro iluoghi in cui si individuano progetti e percorsi di attuazione,non solo sui temi dell’immigrazione, ma su tutti i temi e leproblematiche che caratterizzano la comun<strong>it</strong>à osp<strong>it</strong>ante;possibil<strong>it</strong>à per gli immigrati di contribuire a definire le “regoledel gioco” (Jabbar 2006, p. 95).Dialogo interculturaleBibliografiaAmbrosini M. (2006), Nuovi soggettisociali: gli adolescenti di origine immigratain Italia, in Valtolina G.G., Marazzi A. (acura di), Appartenenze multiple. L’esperienzadell’immigrazione delle nuove generazioni,FrancoAngeli, Milano, pp. 85-104Balsamo F. (2006), Autonomia e rischidella mediazione culturale, in Luatti L.(a cura di), Atlante della mediazione linguisticoculturale. Nuove mappe per laprofessione di mediatore, FrancoAngeli,Milano, pp. 71-78Belpiede A. (a cura di) (2002), Mediazioneculturale. Esperienze e percorsi formativi,Utet, TorinoBertolini P. (1996), Dizionario di Pedagogiae Scienze dell’Educazione, Zanichelli,BolognaCatarci M., Fiorucci M., Santarone D.(a cura di) (2009), In forma mediata.Saggi sulla mediazione interculturale,Unicopli, MilanoCives G. (1973), <strong>La</strong> mediazione pedagogica,<strong>La</strong> Nuova Italia, FirenzeCnel, Organismo nazionale di coordinamentoper le pol<strong>it</strong>iche di integrazionesociale degli stranieri (2000), Pol<strong>it</strong>icheper la mediazione culturale. Formazioneed impiego dei mediatori culturali, RomaCnel, Organismo nazionale di coordinamentoper le pol<strong>it</strong>iche di integrazionesociale degli stranieri (2009), Mediazionee mediatori interculturali: indicazionioperative, RomaFavaro G., Fumagalli M. (2004), Capirsidiversi. Idee e pratiche di mediazioneinterculturale, Carocci, RomaFavaro G. (2004), Dialogo a più voci, inFavaro G., Fumagalli M., op. c<strong>it</strong>.Fiorucci M. (2000), <strong>La</strong> mediazione culturale.Strategie per l’incontro, Armando, RomaFiorucci M. (a cura di) (2004), Incontri.Spazi e luoghi della mediazione interculturale,Armando, RomaFiorucci M. (a cura di) (2007), Dossier<strong>La</strong> mediazione interculturale e le sueforme: contesti, esperienze e proposte, in“Studi Emigrazione”, Rivista trimestraledel Centro Studi Emigrazione di Roma, n.165,anno XLIV, marzo 2007, pp. 61-168Fiorucci M., Susi F. (a cura di) (2004),Mediazione e mediatori in Italia. <strong>La</strong>mediazione linguistico-culturale per l’inserimentosocio-lavorativo dei migranti,Anicia, RomaGruppo interministeriale (2002), Notaper la discussione, Padova, giugno 2002Gruppo di lavoro ist<strong>it</strong>uzionale per lapromozione della mediazione interculturale(2009), Linee di indirizzo per il riconoscimentodella figura professionale delMediatore interculturale, Unione Europea,Progetto cofinanziato dal Fondo europeoper l’integrazione di c<strong>it</strong>tadini di Paes<strong>it</strong>erzi 2007-2013, ministero dell’Interno,dipartimento per le Libertà civili el’Immigrazione, direzione centrale per lePol<strong>it</strong>iche dell’immigrazione e dell’asilo,Assistenza tecnica e scientifica del CIES,21 dicembre 2009Jabbar A. (2006), Disuguaglianza socialee differenze culturali: per una interculturademocratica, in L. Luatti (a cura di), op. c<strong>it</strong>.<strong>La</strong>nger A. (1995), <strong>La</strong> scelta della convivenza,e/o, Roma 1995Luatti L. (a cura di) (2006), Atlantedella mediazione linguistico culturale.Nuove mappe per la professione dimediatore, FrancoAngeli, MilanoLuatti L. (2011), Mediatori atleti dell’incontro.Luoghi, modi e nodi della mediazioneinterculturale, Vannini Ed<strong>it</strong>rice, Gussago (BS)Schön D. (1993), Il professionista riflessivo.Per una nuova epistemologia della praticaprofessionale, Dedalo, Bari 1993Sichirollo L. (2003), Dialettica, Ed<strong>it</strong>oriRiun<strong>it</strong>i, Romalibertàcivili2011 luglio-agosto111
InsiemeMi impegno,dunque sonoUna prospettiva psicanal<strong>it</strong>ica sulle ragioni chespingono i migranti ad agire nel volontariato, sianelle associazioni autoctone sia in quelle su baseetnica, e sul valore anche “ident<strong>it</strong>ario”che questo assume nel loro percorso migratoriolibertàcivili<strong>La</strong> duplicenatura delvolontariato,comportamentoumanoal contemponaturalee innaturaledi Raffaele Bracalenti - Attilio BalestrieriPresidente dell’Ist<strong>it</strong>uto psicoanal<strong>it</strong>ico per le ricerche sociali -Socio fondatore dell’Ist<strong>it</strong>uto psicoanal<strong>it</strong>ico per le ricerche socialiIl tema “volontariato e immigrazione” è stato declinato secondoprospettive diverse. <strong>La</strong> prima – forse più studiata – riguarda larisposta del volontariato ai bisogni dei migranti e il suo ruolo nelfavorire i processi d’integrazione. Da un altro punto di vista, sonostate osservate le forme dell’associazionismo dei migranti, chepure cost<strong>it</strong>uiscono strumenti e veicoli d’integrazione e indicano lacapac<strong>it</strong>à propria degli immigranti di rispondere a esigenze socialie di rappresentanza. Infine, si è guardato – in termini quant<strong>it</strong>ativie qual<strong>it</strong>ativi – al contributo che gli stranieri impegnati in attiv<strong>it</strong>à divolontariato apportano a questo mondo, nelle società osp<strong>it</strong>i.Il nostro articolo fornisce una lettura in parte inusuale – ancheper il ricorso a chiavi interpretative proprie della psicoanalisi –e prende le mosse da due ques<strong>it</strong>i: quali motivazioni animano imigranti che fanno volontariato? Sono rintracciabili le ragioni cheorientano la scelta dei migranti di impegnarsi negli organismidel volontariato per così dire autoctoni o, invece, nelle formedell’associazionismo su base etnica o nazionale?Le due domande sono fortemente interconnesse e traggonospunto dalle ricerche condotte nell’amb<strong>it</strong>o delle scienze sociali inmer<strong>it</strong>o alle motivazioni che spingono a fare volontariato, per capireun comportamento umano che appare al contempo naturale einnaturale. Naturale in quanto realizza la forma più spontanea direlazione tra esseri umani, quella non normata all’interno diuno scambio economico. Nel contempo la più innaturale poichériguarda la messa a disposizione gratu<strong>it</strong>a di talenti e competenzeche “normalmente” sono poste sul mercato per esigere uncompenso.1122011 luglio-agosto