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La città interetnica - libertacivili.it

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L’intervento di Ban Ki Moon alla conferenza sulla c<strong>it</strong>tà <strong>interetnica</strong>L’interventolibertàciviliGli immigratisono unfacile caproespiatorioquandomancanoposti di lavoroe gli stipendisi riducono,ma essicompensanoe nonsost<strong>it</strong>uisconoi lavoratorinazionalie sono spessoaltamenteistru<strong>it</strong>ie qualificatinelle aree urbane. Entro il 2050, ci si attende che questapercentuale salga a due terzi.Che si tratti di minoranze o di immigrati, molte persone grav<strong>it</strong>anoattorno alle c<strong>it</strong>tà per opportun<strong>it</strong>à economiche e per libertà.Tuttavia, le c<strong>it</strong>tà presentano difficoltà sia economiche sia socialinel creare un ambiente inclusivo. In tale clima, si delinea unatendenza ad add<strong>it</strong>are “l’altro” o a vedere “l’altro” come coluiche prosciuga l’economia locale.L’Italia ha accolto molti immigrati in fuga dal caos pol<strong>it</strong>ico, dallapovertà e dall’insicurezza. Spesso vi è disagio nel gestire ladivers<strong>it</strong>à di chi proviene da origini diverse. Infatti, in ogni angolodel mondo, il fenomeno della migrazione è oggetto di accesodibatt<strong>it</strong>o – una leva per provocare tensioni sociali, portare lapol<strong>it</strong>ica verso i suoi estremi, alimentare la fiamma della discriminazionee dell’odio.Gli immigrati e le minoranze divengono un facile caproespiatorio quando vengono a mancare posti di lavoro e gli stipendivengono ridotti. Ma i dati offrono una visione diversa. I migrant<strong>it</strong>endono a compensare, non a sost<strong>it</strong>uire i lavoratori nazionali.Creano una domanda aggiuntiva. Spesso occupano posizionilavorative, le quali vengono trascurate dai lavoratori nazionali,anche in tempi di crisi economica.Dovremmo ricordare che il profilo del lavoratore migrante nonsempre corrisponde al pregiudizio che noi abbiamo. Non sempresono lavoratori sottopagati e poco istru<strong>it</strong>i. Al contrario, in moltiPaesi e c<strong>it</strong>tà rappresentano i migliori e più brillanti professionisti:medici, infermieri, ingegneri e altri esperti altamente istru<strong>it</strong>i. Sonoimprend<strong>it</strong>ori che rilanciano i quartieri e creano nuovi posti di lavoro.Le loro figure sono accolte benevolmente da qualsiasi società.Senza dubbio, in ogni parte del mondo, si può fare molto di piùper costruire luoghi in cui i nativi e i nuovi arrivati si uniscanoper uno scopo comune; luoghi in cui tutte le famiglie possanoaccedere all’istruzione e alla san<strong>it</strong>à e ad altri servizi v<strong>it</strong>ali.Solo pochi decenni fa, l’Italia era un paese di emigrazione.Milioni di <strong>it</strong>aliani emigrarono all’estero, alleviando in tal modola disoccupazione, mentre le rimesse da loro inviate erano fondamentaliper il sostentamento delle loro famiglie. L’Italia hamostrato come la migrazione internazionale possa cost<strong>it</strong>uire unatripla v<strong>it</strong>toria: per i Paesi di origine, per i Paesi di destinazionee infine per i migranti e le loro famiglie.L’Italia dovrebbe portare questa saggezza all’interno deldibatt<strong>it</strong>o globale. <strong>La</strong> migrazione è tra i temi significativi del nostrotempo. Per questo motivo, nel 2006, abbiamo lanciato il Forumglobale su migrazione e sviluppo – una serie di incontri che ha8 2011 luglio-agosto

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