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La città interetnica - libertacivili.it

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Il progetto “Ricominciodatre” per l’accoglienza integrataÈ proprio sulla fusione di questi due amb<strong>it</strong>i, professional<strong>it</strong>à evalore sociale, che si basa l’esperienza di Go<strong>it</strong>om e Moussa.“Per noi sono diventati oltre che colleghi dei grandi amici. Perl’azienda sono stati davvero produttivi e poi non si fermano mai.Sono loro che stanno insegnando a noi molte cose”, raccontail tutor aziendale Roberto Monaldi. “Si adattano a fare tutto.Hanno imparato in poco tempo a predisporre apparati wi-fi,assemblare componenti access-point”.Il buon esempioDa esperienzecome quelladel progetto“Ricominciodatre”si puòarrivarea configurareun sistemanazionaledi integrazione,che fa levasoprattuttosullamotivazionee la volontàdi reagiredel rifugiatoConclusioni<strong>La</strong> sfida dell’integrazione dei rifugiati in Italia non è cosasemplice ma si può affrontare con l’un<strong>it</strong>à e la cooperazionedi organizzazioni diverse che hanno come interesse comunela v<strong>it</strong>a e la dign<strong>it</strong>à delle persone disagiate che vivono unmomento di forte incertezza. I rifugiati hanno lasciato i propriaffetti, hanno vissuto esperienze di persecuzione, hanno viaggiatorischiando e sono arrivati in luoghi sconosciuti che li hannoaccolti e protetti per ricominciare a vivere senza paura dimorire. <strong>La</strong> sfida diventa quella di ricostruirsi una v<strong>it</strong>a nuova,di recuperare la possibil<strong>it</strong>à di sognare e intraprendere nuovipercorsi di integrazione per il proprio beneficio e per quellodel Paese.Nel suo piccolo, l’esperienza del progetto “Ricominciodatre”mostra con chiarezza quanto siano importanti la motivazionee la volontà di reagire da parte del rifugiato (in gioco c’è lasua v<strong>it</strong>a) e quanto l’Italia sia in grado di creare reti di solidarietàe collaborazione tra organizzazioni di differenti settori: aziende,scuole, associazioni, fondazioni e ist<strong>it</strong>uzioni. Questo rappresentauna base importante per consentire a un Paese di avere gli“ingredienti giusti per l’accoglienza” e per costruire pol<strong>it</strong>iched’integrazione attraverso alleanze terr<strong>it</strong>oriali. Così, attraverso lacollaborazione, si possono mettere in gioco competenza e innovativ<strong>it</strong>àdi organizzazioni diverse, creando sistemi d’integrazionesempre più ricchi e duraturi. Un insieme di buone pratiche che, sepossibile, dovrebbe essere condiviso e messo a disposizione d<strong>it</strong>utti anche attraverso il web.In breve potremmo dire che, partendo da esperienze terr<strong>it</strong>orialivincenti come quella di “Ricominciodatre”, si può arrivare aconfigurare un sistema nazionale d’integrazione per i rifugiati.Una sfida che farebbe dell’Italia un Paese modello nel contestointernazionale.libertàcivili2011 luglio-agosto143

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