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La città interetnica - libertacivili.it

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ImaginariumUna canzone per bagaglioDal brano-simbolo, “<strong>La</strong>mpedusa”, adottato comeinno dal consiglio comunale dell’isola, ai suonidella terra d’origine, che i migranti incidono persentirsi un po’ più a casa, la musica accompagnachi arriva in Italia alla ricerca di una nuova v<strong>it</strong>adi Alberto BordiViceprefetto - ministero dell’Internolibertàcivili<strong>La</strong> musica della propria terra,come un bagaglio trasparentee leggero eppure importante,segue gli immigrati nel loroviaggio verso terre lontane,verso un futuro miglioreSpesso gli immigrati lasciano la loro terra con poche coseal segu<strong>it</strong>o, in molti casi praticamente nulla, ma ad accompagnareovunque i loro passi c’è un bagaglio, trasparente e leggero,impercettibile eppure importante, modulato come la speranzadi una nuova v<strong>it</strong>a in una nuova terra. Questo bagaglio si chiamamusica, quasi sempre quella della terra di origine che conservanogelosamente nella loro memoria nel corso delle tappe di unpercorso faticoso, un insieme di note e di r<strong>it</strong>mi che si intreccianocome le radici della loro esistenza. Ma gli stranieri “in cercadi fortuna” amano anche l’altra musica, tuttaquella che sfiora le corde della sensibil<strong>it</strong>à, cheemoziona e fa sognare in un futuro migliore.Non a caso una delle testimonianze diragazze migranti raccolte da Maria ChiaraPatuelli nel libro Verso quale casa si chiama“Anch’io canto l’Italia” e le parole di Fatima,una giovane donna marocchina toccanodavvero il cuore: “Domani sarò una donnaimportante quando aiuterò il mio Paese.Formerò la mia persona qui nella mia nuova patria alla qualedevo ciò che sono e ciò che sarò. Non dimenticherò ciò che mihai dato, Italia! E poi la mia gente vedrà che non si emigra soloper lavorare e rinchiudersi come ricci nella propria ignoranza.Ho assimilato di te, Italia, le idee di libertà, giustizia, uguaglianza,almeno nei libri di storia. Allora...anch’io sono Italia”.Musica e immigrazione si fondono anche a <strong>La</strong>mpedusa,crocevia della diaspora maghrebina e subsahariana, come nei1442011 luglio-agosto

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