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La città interetnica - libertacivili.it

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Volontariato e immigrazione: una prospettiva psicoanal<strong>it</strong>icaInsiemeSul pianomentalel’attiv<strong>it</strong>àvolontariaè intesaallo stessomododa migranti enon migranti;per tuttila spintaad agireè orientataall’altro da sé,al comp<strong>it</strong>o,al dovereprofilo della spinta motivazionale dei volontari non migranti,ad esempio impegnati nelle Odv che favoriscono ciò che sipuò a buon dir<strong>it</strong>to definire l’empowerment degli associati,oppure nelle Odv orientate a promuovere il riconoscimento dialcune categorie di soggetti, nonché in quelle che offronooccasione di condivisione di interessi e amicizie.Il senso attribu<strong>it</strong>o all’esperienza volontaria è dunque ilmedesimo sia per i migranti sia per i non migranti: per tutti laspinta a impegnarsi nel volontariato è orientata all’altro e al sé,al comp<strong>it</strong>o e al dovere. Per tutti prende le forme dell’espressiv<strong>it</strong>à,della proiezione e dell’empatia compartecipe; sottende lasimpatia o, nondimeno, denuncia un mancato riconoscimento. Iltema della motivazione si può allora leggere alla luce dellespecific<strong>it</strong>à del soggetto che fa volontariato. Nel caso delmigrante, una specific<strong>it</strong>à 7 è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla sua storia dimigrazione, intesa nel senso di dislocazione ident<strong>it</strong>aria, contutti i risvolti psicologici che tale processo comporta. I migrantiintervistati hanno espresso – in maniera più o meno esplic<strong>it</strong>a econsapevole – le seguenti motivazioni al loro coinvolgimentoin attiv<strong>it</strong>à di volontariato:sul versante dell’altruismo empatico (descr<strong>it</strong>to da Batsone Shaw) è costante il riscontro di quella “simpatia” (nel significatoetimologico di “sentire insieme”, in cui Gindro individua ilpresupposto per il “riconoscimento” dell’altro) che rimandadirettamente al bisogno relazionale, essenziale e cost<strong>it</strong>utivosul versante dell’orientamento “al comp<strong>it</strong>o” (secondoBramanti e Cesareo) l’elemento centrale sembra connesso aldesiderio di “rest<strong>it</strong>uire” all’altro l’aiuto a propria volta ricevuto(l’aiuto che si è ricevuto in ragione della propria condizione diimmigrato)all’interno della tipologia dei “compartecipi” (secondo Martae Scabini) pare prevalere una dinamica psichica caratterizzatadall’identificazione con l’esperienza di sofferenza dell’altro –ovvero dall’identificazione proiettiva nella condizione di bisognoin cui l’altro è supposto versareancora all’interno della tipologia dei “compartecipi” (secondoMarta e Scabini) e ancora sul versante dell’orientamento al“comp<strong>it</strong>o” (secondo Bramanti e Cesareo) fa la sua comparsalibertàcivili7 Certamente, la spinta del migrante al volontariato poggia su dimensioni psicologicheche derivano dall’intreccio tra caratteristiche individuali e influenze dei sistemisocio-culturali di appartenenza (molti volontari immigrati hanno in realtà soltantoprosegu<strong>it</strong>o in Italia un’esperienza di volontariato già intrapresa nel Paese di origine)oltre che dalla storia personale, caratterizzata dalla migrazione1162011 luglio-agosto

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