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La città interetnica - libertacivili.it

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Iniziative e proposte per la cooperazione europea in matera d’asiloDir<strong>it</strong>to d’asilolibertàciviliApparenecessariauna riflessioneanal<strong>it</strong>icasulla generalecontrarietàad accoglierei rifugiati,soprattuttoconsiderandoi costi lim<strong>it</strong>atiche essicomportano eil loro numeroscarsoin rapportoallapopolazionee al Pilcondizioni materiali di accoglienza e sulle possibil<strong>it</strong>à di integrazioneofferte ai rifugiati in tali Paesi. Si tratta spesso di Statiafricani, oggetto di cr<strong>it</strong>iche da parte di organismi internazionali,ist<strong>it</strong>uzionali e non. Nelle nostre interviste a rifugiati osp<strong>it</strong>ati neiCara (Centri di accoglienza per i richiedenti asilo), abbiamoricevuto notizia di violazioni di dir<strong>it</strong>ti fondamentali sub<strong>it</strong>e inalcuni dei Paesi in cui gli intervistati erano trans<strong>it</strong>ati.Il numero di rifugiati accolti in Europa appare notevolmentediminu<strong>it</strong>o rispetto agli anni Ottanta e Novanta. Anche se ciòè in parte spiegabile con l’evolversi dei fattori che provocanoi flussi dei rifugiati, rimane il fatto che le misure restr<strong>it</strong>tive ne hannonotevolmente mutato la distribuzione fra gli Stati, aumentando ilgrado di diffidenza reciproca e incoraggiando atteggiamentinon-cooperativi.Motivi della scarsa cooperazioneAppare quindi necessaria una riflessione anal<strong>it</strong>ica circa i motividi questa contrarietà ad accogliere i rifugiati. Nella nostra ricercaabbiamo considerato i costi collegabili all’accoglienza dei rifugiatida parte degli Stati. Basandoci anche su dati e commenti contenutiin uno studio del Parlamento europeo (2010), possiamo affermareche i costi diretti e tangibili, cioè i costi meramente monetari,sono trascurabili. Anche il numero dei rifugiati in Europa èveramente scarso, se rapportato alla popolazione, al terr<strong>it</strong>orioe al Pil. Argomentiamo che una migliore distribuzione e unaumento dei fondi Fer possono sicuramente aiutare, ma non sonorisolutivi. Altri costi, indiretti, sono i costi sociali dell’accoglienza,in termini di utilizzo delle strutture san<strong>it</strong>arie, scolastiche e simili.Anche qui, però, rapportando alle popolazioni europee, i numeriappaiono non rilevanti.Emergono invece, anche nelle valutazione di studi commissionatidal Parlamento europeo (Thielemann et al. 2010), i costipol<strong>it</strong>ici legati alla percezione negativa che popolazioni e governihanno del fenomeno migratorio. Alcuni studi (Neumayer 2004,Thielemann 2004), pongono in relazione le pol<strong>it</strong>iche restr<strong>it</strong>tivesui rifugiati con tali percezioni negative. Argomentiamo però chei timori di alcuni Stati di essere particolarmente attrattivi perchépiù ricchi e più grandi, se valgono per i migranti economici sonoeccessivi nei riguardi dei richiedenti asilo, per i quali prevalgonoi fattori della vicinanza geografica e delle organizzazioni dihuman smuggling (si veda anche Thielemann 2004).Proposte di cooperazioneIn defin<strong>it</strong>iva, gli strumenti comun<strong>it</strong>ari, quelli attuali e quelli842011 luglio-agosto

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