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La città interetnica - libertacivili.it

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C<strong>it</strong>tà interculturali: comun<strong>it</strong>arismo, ghettizzazione e dir<strong>it</strong>ti culturaliIl concetto di “ripiegamentocomun<strong>it</strong>ario” inteso comeatteggiamento di rifiutodi una parte della popolazionenei confronti dei membridelle comun<strong>it</strong>à minor<strong>it</strong>arieche vuole imporre il proprio monopolio sulla gestione dellerelazioni reciproche tra i membri della comun<strong>it</strong>à, defin<strong>it</strong>a in sensoetnico o culturale, e di quelle fra quest’ultima e, rispettivamente,lo Stato e le ist<strong>it</strong>uzioni internazionali. A parere di Touraine“questa concezione dell’organizzazione sociale può arrivare finoall’identificazione completa degli individui con una certa comun<strong>it</strong>àetnica, nazionale o religiosa. Identificazione che definiscetutti gli aspetti del loro modo di v<strong>it</strong>a e perfino la definizionedei loro dir<strong>it</strong>ti. Se un governo accettasse che sulle carte diident<strong>it</strong>à nazionali alcune donne portino un velo islamico o unchador, questo significherebbe per lo Stato avere relazioninon con c<strong>it</strong>tadini, ma con membri di una comun<strong>it</strong>à. Questas<strong>it</strong>uazione estrema sarebbe il segno di un indebolimentogenerale e della sparizione pressoché completa dello Statonazionale”.Tra questi due tipi di comun<strong>it</strong>arismo, l’uno lim<strong>it</strong>ato, l’altroestremo, ne esiste un terzo che può esseredefin<strong>it</strong>o come “ripiegamento comun<strong>it</strong>ario”:tale espressione indica un atteggiamento dirifiuto della maggioranza, o di una partecospicua della popolazione, nei confrontidegli appartenenti ad alcune comun<strong>it</strong>àminor<strong>it</strong>arie. <strong>La</strong> loro reazione è spesso quelladi “s<strong>it</strong>uarsi al di fuori della scala sociale[…] e di contrapporre agli avversari unadefinizione qual<strong>it</strong>ativa di se stessi” 12 .Primo PianoDi fronte a questo tipo di manifestazioni di chiusura e rigettodell’altro, governi, opinione pubblica e studiosi si interroganoe dibattono nel tentativo di trovare delle forme pos<strong>it</strong>ive diconvivenza e integrazione. Storicamente, tale dibatt<strong>it</strong>o è statocondizionato dalla polarizzazione di concezioni contrapposte:l’assimilazionismo contro il pluralismo, l’universalismo controil particolarismo, l’individualismo contro il differenzialismo. Nesono derivati, almeno nel contesto europeo, tre modelli dipol<strong>it</strong>ica migratoria: l’assimilazionismo “repubblicano” francese,il pluralismo ineguale br<strong>it</strong>annico e la “precarizzazione ist<strong>it</strong>uzionalizzata”tedesca.Il primo si basa sull’idea rivoluzionaria di eguaglianza, per la12 Cfr. A. Touraine, <strong>La</strong> globalizzazione e la fine del sociale. Per comprendere ilmondo contemporaneo, Il Saggiatore, Milano, 2008, p. 228libertàcivili2011 luglio-agosto67

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