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La città interetnica - libertacivili.it

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Iniziative e proposte per la cooperazione europea in matera d’asilo<strong>La</strong> propostadi un nuovosistema diinformazioneche incrocile istanzedei rifugiaticon lepossibil<strong>it</strong>àdi integrazionepresentinei diversiStati membriin terminidi strutturedi accoglienzae condizionimaterialie di lavoroCdi, che dovrebbero essere dislocate nei punti di arrivo deirichiedenti asilo in tutti gli Stati membri. L’omogene<strong>it</strong>à del lavorodelle Commissioni dovrebbe basarsi su un curriculum europeo,che dovrebbe essere studiato da Easo, ampliando i comp<strong>it</strong>iche già gli sono stati assegnati. Si può anche pensare, perrassicurare gli Stati sulla imparzial<strong>it</strong>à delle Commissioni Cdi,che esse siano composte da rappresentati di più Stati membri.Il sistema dovrebbe essere integrato da un’Agenzia europea,avente il comp<strong>it</strong>o di stipulare accordi con gli Stati in tema diripartizione dei rifugiati.Il Cdi dovrebbe essere integrato, a livello informatico, al Coi(Country of Origin Information), per permettere un incrocio frale esigenze specifiche dei richiedenti asilo in base alla provenienza,e le possibil<strong>it</strong>à di accoglienza/integrazione presentinei vari Stati membri. Ciò permetterebbe di fornire alleCommissioni Cdi cr<strong>it</strong>eri comuni di indirizzo.Il sistema Cdi/Coi non ha bisogno di “obbligatorietà” neiconfronti degli Stati, perché contiene un principio di contrattazione:la volontà del richiedente asilo viene confrontata con il possibile“interesse” che uno Stato di destinazione può avere ad accoglierloe il risultato di questo confronto viene codificato in un accordovolontario con una Agenzia europea centralizzata. È un sistemadi domanda/offerta, che tiene conto di fattori di integrazione e delladisponibil<strong>it</strong>à di accoglienza di ciascuno Stato.Pur non ignorando le difficoltà pol<strong>it</strong>iche che possono ostacolareun sistema di riallocazione fisica dei rifugiati, osserviamo chequesta appare l’unica strada percorribile per la costruzione diun autentico Ceas (Sistema europeo comune di asilo). Fino aquando gli Stati guarderanno il problema dell’asilo come unproblema nazionale, non sarà possibile una vera cooperazione.È percepibile, peraltro, che il funzionamento non ottimale ele inefficienze dell’attuale sistema Dublino cost<strong>it</strong>uiscono unaperd<strong>it</strong>a di vantaggi per tutti, anche in termini di controllo. Unsintomo grave di questa mancanza di cooperazione è l’inefficienzadel sistema Eurodac. Viceversa, un sistema Eurodac pienamentefunzionante apporterebbe vantaggi non solo in termini di controllodelle migrazioni in generale, ma anche sui fronti intimamentecorrelati della lotta al crimine e al terrorismo, ai quali Eurodacè stato recentemente esteso. In effetti, il Consiglio europeodi Bruxelles del novembre 2004 7 ha posto il problema di un7 Consiglio europeo di Bruxelles, conclusioni della Presidenza del 4 e 5 novembre2004. DOC 15226/04 del 5 novembre 2004Dir<strong>it</strong>to d’asilolibertàcivili2011 luglio-agosto87

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