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La città interetnica - libertacivili.it

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Iniziative e proposte per la cooperazione europea in matera d’asiloA partiredal 2000gli Stati hannoadottatomisure piùrestr<strong>it</strong>tiveper laconcessionedell’asilo:esami piùseveri delledomande,tasso diaccoglimentopiù basso,inasprimentodeglistandard diaccoglienzaper l’esame delle domande di asilo. È previsto il trasferimentofisico del richiedente asilo in tale Stato, qualora egli vengasegnalato all’interno dei confini di un altro Stato europeo.In ver<strong>it</strong>à, il sistema Dublino ha mostrato carenze e inefficienzeche ne impediscono il corretto funzionamento. <strong>La</strong> stessaCommissione europea, in varie relazioni, ha rilevato più voltetali incongruenze, lamentando il numero di trasferimenti nonrispondente ai casi segnalati e, soprattutto, la carenza e i r<strong>it</strong>ardidi inserimento dei dati da parte di alcuni Stati, segnatamentealcuni Stati della frontiera Schengen.In contemporanea con il varo del sistema Dublino, e cioèdall’inizio degli anni 2000, si assiste all’assunzione di misurerestr<strong>it</strong>tive da parte dei principali Stati europei. Il grafico 1 mostrachiaramente come, ad esempio, la Germania sia passata a numeridi rifugiati decisamente più contenuti che non in precedenzae come sia ora la Francia quella che assume il carico maggiore.Le misure restr<strong>it</strong>tive consistono – ad esempio nella classificazionedi Thielemann (2004) – soprattutto nella clausola di“Paese di origine o di trans<strong>it</strong>o sicuro”, in esami più severi delledomande, con un recogn<strong>it</strong>ion rate 3 più basso 4 , nell’inasprimentodegli standard di accoglienza e di integrazione, con fini dissuasivi.Le misure restr<strong>it</strong>tive provocano un trasferimento della responsabil<strong>it</strong>àdell’accoglienza ai Paesi vicini (si veda su questo i datidella ricerca nella sezione “Documentazione e statistiche”).Esse sono assunte bilateralmente con i Paesi di provenienza edi trans<strong>it</strong>o, al di fuori di qualsiasi schema di concertazioneeuropea. Accordi bilaterali sono incentivati nel Programma diStoccolma come strumento di razionalizzazione del processomigratorio, ma sussistono preoccupazioni sulle risposte dialcuni Stati 5 . Si hanno scarse informazioni sull’equ<strong>it</strong>à dell’esamedelle domande di asilo nei safe third countries 6 , nonché sulleDir<strong>it</strong>to d’asilo3 Il recogn<strong>it</strong>ion rate misura il grado di accoglimento delle richieste di asilo ed è riportatodall’Unhcr nelle sue statistiche4 Nella nostra ricerca (v. in questo numero la sezione Documentazione e statistiche)non abbiamo trovato riscontro di questi comportamenti5 Ad esempio la conclusione nr.40 del Com<strong>it</strong>ato Esecutivo del Unhcr6 In Francia l’Ofpra (Ufficio francese per la protezione dei rifugiati) ha elaborato, apartire dal 2005, una lista di safe countries che secondo diversi osservatori appareeccessivamente ampia, in quanto include paesi quali Benin, Ghana, Mali, India, Senegal,Georgia, Ucraina, Bosnia e Croazia. <strong>La</strong> conseguenza è stata una drastica riduzione(circa l’80%) delle domande di asilo provenienti da questi Paesi. Anche nel Regno Un<strong>it</strong>o,l’adozione di misure restr<strong>it</strong>tive per la concessione della protezione dei richiedentiasilo si è basata sull’introduzione di procedure accelerate e sul principio di safe countryof origin e soprattutto di safe third country in virtù del quale la domanda di asilodovrebbe essere processata nel primo Paese “sicuro” raggiunto dal migrantelibertàcivili2011 luglio-agosto83

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