E domani - Anna Lussignoli

Rob si fece intenerire da quelle parole, ma tornò in fretta con i piedi
per terra. Era bello sognare di essere migliori, di essere speciali, ma
poi lì tra loro c’era la realtà. Continuò:
“Fatina, la parola d’ordine tra noi da adesso sarà libertà”
Stavolta Giulia si mise a correre. Lui la seguì. Lei prese una storta
al piede e si dovette fermare un attimo. Alcune gocce di sudore le
colarono agli angoli degli occhi e fece:
“Cosa significa libertà? Non è forse una parola talmente usata che se
ne è svalutato il significato? Libertà vuol dire tutto e non vuole dire
niente”.
“Esatto: un po’ come noi che stasera saremo un po’ tutto e un po’
niente”.
Rob distrasse il discorso. La notte diventava sempre più buia e Giulia
sentiva la stanchezza della sua età. Rob era più giovane, si vedeva.
Lei avrebbe voluto rubargli il tempo in più che a lui ancora aspettava.
Loro insieme, comunque, un po’ di tempo ancora ce l’avevano.
“Vuoi mangiare qualcosa?” Fece Rob. Giulia sapeva che condividere
il cibo era come condividere il letto e non voleva mettere freni. Mangiarono
tanto: pizzette, ciambelle, focacce e perfino un gelato. Si fermarono
ad ogni piccolo market aperto e cominciarono a gareggiare
su chi avrebbe mangiato di più. Poi il gioco continuò sulla pancia di
Giulia nel letto di Rob. Lui mangiò di tutto su quel ventre e intanto
ridevano e si baciavano.
Giulia non aveva freni e nemmeno ne voleva. Era carnale e senza
pensarci molto assaliva continuamente il collo di Rob. Ne esplorò
l’odore creando da subito l’intesa dei corpi.
Rimase invaghita da quel momento sapendo che già l’indomani le
sarebbe mancato. I vestiti per loro costituivano solo un ostacolo facilmente
superabile, un muro da abbattere mentre selvaggiamente
si mangiavano addosso e naturalmente ridevano. Così il tempo si
dilatò.
Lunga e breve. Sensuale e sporca. Vera vitale e bella stava diventan-
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