E domani - Anna Lussignoli
E domani - Anna Lussignoli
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preme il suo corpo contro il tuo, così Long Beach mi aveva fatta sentire.<br />
Come quando a 19 anni ti incastri tra i sedili posteriori di una<br />
macchina perché la passione ti arde dentro e non puoi contenerla in<br />
alcun modo. Come quando picchi la testa contro il finestrino nel parcheggio<br />
perché ti vuoi strappare tutti i vestiti di dosso e due labbra<br />
si fanno guidare l’una dall’altra tra le vie che partono dalla superficie<br />
del cranio fino a giungere ai lembi di pelle sotto il braccio, sul gomito,<br />
sui polpacci e sulle piante dei piedi. Long Beach fa palpitare<br />
esattamente così.<br />
Fissavo il sole e poi l’acqua e poi di nuovo il sole e nel mio cervello i<br />
colori si mischiavano. Caddi. Vinta da me stessa mi coccolai in quel<br />
senso di assoluta freschezza. Ero vittima di me. Eccitata dall’eccitamento.<br />
Sedotta dalla seduzione. Mi sentii bella. La bellezza aveva<br />
vinto. Tutto intorno a me era straordinariamente bello: le mie unghie<br />
dei piedi in cui s’incagliavano i granelli di sabbia, le note armoniche<br />
del Pacifico, la malinconia della mamma lasciata sola, i due ispanici<br />
al bar, i bicipiti di un paio di adolescenti biondi al campo di basket.<br />
Era tutto incantevole, esisteva veramente ed io ero lì a guardare. Mi<br />
sollevai la maglietta, scaraventai le ciabatte a terra e corsi verso la<br />
salsedine. Mi schizzai di tuffi e risa, quanto risi. Ero sola e ridevo.<br />
Ridevo ed il sole continuava a splendere. Ridevo verso l’infinità del<br />
blu, verso l’altezza delle onde. Ridevo per il vento e per il fatto che<br />
ero lì. Ridevo e guardavo davanti a me. Ridevo e guardavo dietro di<br />
me. Ridevo e raccontavo di me a me stessa. Ridevo ed inventavo il<br />
buio che si scioglieva. E poi baciavo d’alba il mio cuore. Come nel<br />
Laocoonte i miei muscoli erano tesi, i tendini sensibili e al pari di una<br />
scultura squisitamente plastica dal mio ventre si sollevava il riso.<br />
“Promettiamoci che se un giorno una di noi passerà dall’altra parte<br />
l’altra farà di tutto per aprirle gli occhi”. Giulia me lo aveva detto<br />
quando avevo vent’anni. Mi sgridava sempre perché sosteneva che<br />
le cose dovrebbero essere fatte semplicemente perché ci va di farle,<br />
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