E domani - Anna Lussignoli
E domani - Anna Lussignoli
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nella maniacale attenzione alla bellezza. Era legata all’esteticità, al<br />
guscio che contiene l’anima. Amava le armonie e le proporzioni. Un<br />
gusto da esteta la schiavizzava lasciandola senza equilibrio e senza<br />
parole.<br />
Giulia si spingeva fino all’eccesso in ogni cosa: la rinuncia al cibo,<br />
l’eccesso di alcool, di uomini. Conduceva una vita sregolata. Andava<br />
a letto tardi e quasi mai sola, saltava la cena e lasciava lo stomaco<br />
brontolare, si abbandonava sul divano e sentiva tutto cadere e lei<br />
stessa scivolava indietro, poi di lato e in avanti e ancora indietro. Alcune<br />
volte le mancava il respiro, cercava l’aria ma non la trovava ed<br />
il vento la portava via. Era una persona sottile, incapace totalmente<br />
di occuparsi di sé, confusa e disordinata. La sua vita era come la sua<br />
camera da letto: roba sparsa ovunque.<br />
L’irregolarità di Giulia era contagiosa quando non riuscivo a risolvere<br />
i problemi della vita.<br />
Se il lavoro mi annoiava, se non trovavo un uomo o se sentivo litigare<br />
i miei genitori nella camera a fianco mi assaliva il desiderio di<br />
addormentarmi e di non svegliarmi mai più. In quei momenti Giulia<br />
diventava un traino nelle “cattive compagnie”, diventava l’aiuto a<br />
realizzare il disastro. Ma la verità era che la cattiva compagnia ero io,<br />
quando mi comportavo così, esattamente come durante il weekend<br />
che passammo a Roma alcuni anni prima.<br />
Due giorni a Roma<br />
“Lui è Paolo. Te ne avevo parlato, ricordi?”<br />
Giulia tacque e porse la mano: “Io sono Giulia. Non è che mi presteresti<br />
la tua felpa che ho freddo?” Non faceva freddo, ma Giulia<br />
sentiva allo stomaco la morsa delle strade e delle persone che non si<br />
conoscono. Voleva coprirsi.<br />
Paolo non la guardava molto e a Giulia non importava, sapeva che<br />
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