E domani - Anna Lussignoli
E domani - Anna Lussignoli
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Oggi apro il giornale sulla mia scrivania. Le pagine bianche e nere affaticano<br />
la mia vista e costringono i miei nervi ad un enorme sforzo.<br />
Aggiornarsi.<br />
Oggi mi devo aggiornare. Come ogni giorno.<br />
Però Nettuno non c’è più.<br />
Io devo scrivere e lavorare e poi ancora scrivere e pensare. E concentrarmi<br />
sulle scadenze alle porte. Il lavoro, il dottorato a cui volevo<br />
iscrivermi e poi l’amore che mi manca e che forse non conoscerò<br />
mai. Oggi io non ci penserò.<br />
Oggi nessuno penserà a Nettuno perché il suo caldo soffio non faceva<br />
la differenza del mondo… ma chi l’ha detto?”<br />
Era una lettera sconnessa che tenevo nel portafoglio e ogni tanto<br />
tiravo fuori per fermare un momento. La prima volta in cui l’avevo<br />
letta mi aveva colpita e mi ero sentita davvero vicina a Giulia e a<br />
Mary. Mi riallacciai al tempo di allora dalla mia vita inconsapevole<br />
dell’oggi che stavo vivendo. Non conoscevo Mary. Mary faceva parte<br />
del mondo misterioso di Giulia, delle cose che non sappiamo degli<br />
altri. Faceva parte delle serate a casa a giocare a monopoli, quando<br />
non venivo invitata perché stavo con Mattia o semplicemente perché<br />
non si viene invitati sempre ovunque. Nemmeno dai nostri più cari<br />
amici.<br />
La giostra di pensieri si dissolse quando Giulia si materializzò davanti<br />
a me e disse:<br />
“Sei pronta per l’Habbey stasera? Poi magari allo Shelter..”.<br />
Infilai le scarpe e in un attimo oltrepassai la porta di casa, poi le sale<br />
dell’Habbey e numerosi Apple Martini mi condussero allo Shelter.<br />
La notte poteva cominciare.<br />
Il locale era stipato di gente in fila al bar per i superalcolici che deformavano<br />
il mondo circostante. Bevvi molto anche io, volevo che<br />
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