E domani - Anna Lussignoli

mete esotiche e ci ritroviamo catturati da emozioni profonde, che
giocano con noi come se fossimo tutta la vita ragazzini dimentichi
di ogni responsabilità. Ma la nostra prima responsabilità non è forse
verso noi stessi? Verso la realizzazione dei nostri sogni in questa
vita, senza rimandare alla “prossima occasione”. Perché di vita non
ne avremo un’altra. Abbiamo solo questa e solo in questa ci può
capitare di correre sotto il buio tra le stelle tenendo la mano ad uno
sconosciuto che non parla neppure la nostra lingua, ma sentirci in
paradiso, mentre improvvisiamo un valzer senza musica alla luce di
una luna bianca, che curiosa ci osserva e sorride del nostro desiderio
di sentirci bambini ad ogni età.
Abbiamo solo questa vita per percorrere il corridoio di una piccola
casa di provincia, uscire dalla porta e poi decidere di voltarci indietro
per dare un’ultima occhiata alla sua finestra e scoprire che lui
ancora ci sta guardando. Scopriamo che nemmeno lui voleva lasciarci
andare e siamo felici. Per essere felici non serve poi tanto, basta
poco. Basta prendersi quell’attimo per voltarsi indietro.
Ci sono volte in cui ci svegliamo nel letto di uno, sconosciuto fino al
giorno prima, e ci meravigliamo del fatto che non abbiamo voglia né
di andarcene né di una doccia, ma semplicemente accorciamo la distanza
tra noi e lui e sorridiamo prendendogli la mano. Ci stupiamo
perché il grande amore a volte consiste semplicemente nei nostri piedi
nudi che poggiano a terra, toccano il pavimento dopo una notte di
passione e non sentono freddo, perché la nostra mente vola lontana
e certo non si occupa di quello che capita sotto di noi, ma solo di
quello che va oltre la nostra piccola mente.
Questi pensieri confusi mi accompagnavano mentre percorrevo la
strada in discesa che collegava il mio mini appartamento alla fermata
dell’autobus che mi avrebbe condotto verso il primo rapporto sociale
con un essere dell’altro sesso oltre oceano.
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