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E domani - Anna Lussignoli

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ambina dubbiosa che disegnava grandi punti di domanda sul suo<br />

banco durante le lezioni di latino. Invece di consolidare una preziosa<br />

fragilità mi accorsi di aver costruito una sorta di indifferenza apatica<br />

verso l’esterno: avevo sviluppato una totale incapacità di stare bene e<br />

anche di stare male. Non riuscivo ad apprezzare le piccole cose. Non<br />

sapevo più apprezzare quello che avevo sulla punta delle dita.<br />

Mancavano anche i momenti in cui arrabbiata con il mondo mi chiudevo<br />

in camera mia e ficcavo la testa sotto il cuscino per assaporare<br />

il gusto della vita.<br />

Era giunto il momento di cambiare qualcosa. Forse quel viaggio al<br />

limite della follia, che Giulia mi aveva proposto, dall’altra parte del<br />

mondo, era un segno che dovevo assecondare. Sentii la decisione<br />

diffondersi in me in modo autonomo. Se mi concentravo su quella<br />

questione mi sentivo di nuovo instabile, insicura, incerta eppure vedevo<br />

i pezzi ricomporsi in un nuovo quadro che già mi apparteneva.<br />

Un quadro che dovevo ancora scarabocchiare, immaginare, ma che<br />

esisteva già. Dovevo solo tirarlo fuori dalla mia mente. Ma sì, quasi<br />

quasi io me ne andavo via.<br />

I tacchi delle scarpe sfioravano le vie del centro, ogni tanto un foglio<br />

di giornale vi si incastrava per poi dissolversi tra mille altri sconosciuti<br />

passi. Ero quasi davanti a casa di Giulia.<br />

Stava uscendo: “Pensavo saresti arrivata più tardi, comunque entriamo”.<br />

La seguii e osservai i larghi pantaloni, sempre contro tendenza. Giulia<br />

non aveva mai avuto la necessità di seguire le mode, la sua bellezza<br />

era l’unica particolarità di cui aveva bisogno, gli occhi grandi,<br />

grandissimi, le labbra dall’incarnato spesso e scuro le bastavano per<br />

incantare il mondo, insieme al suo profilo perfetto.<br />

“Hai ragionato sulla mia proposta? Lo sguardo eloquente mi supplicava<br />

una risposta affermativa.<br />

Sentii la testa andare su e giù. Avevo scelto, per una volta avevo scelto.<br />

E l’avevo fatto da sola senza i miei genitori, senza un uomo o un<br />

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